Page 12 - Base

Basic HTML Version

12
autoctona, ma spesso anche ampiamente utilizzata negli
impianti di riforestazione e nei coniferamenti.
Presenza nel
Parco:
poco comune sui Monti della Laga e rara sul Gran
Sasso.
Note:
in località Agro Nero nel territorio di Accumoli,
all’interno di una piccola torbiera, si rinvengono i tronchi di
alcuni abeti bianchi che le analisi al radio carbonio hanno
datata intorno al VII-VIII secolo dopo Cristo. Questi reperti
sub-fossili testimoniano la presenza dell’abete bianco anche sul
versante laziale dei Monti della Laga ove oggi risulta
scomparso. D'altronde, anche sugli affreschi quattrocenteschi
della chiesa dell’Icona Passatora, nel territorio di Amatrice,
sono raffigurati gli abeti a testimonianza di una maggior
diffusione della specie in passato. Fino al XIX secolo, i tronchi
degli abeti tagliati sul versante abruzzese della Laga, venivano
trasportati a valle grazie alla pratica della fluitazione sul
torrente Castellano, fino alle porte di Ascoli. Tra i boschi misti
con abete bianco meglio conservati sui Monti della Laga, c’è il
Bosco Martese, di cui nel XIX secolo Giacinto Pannella, avo
del suo omonimo politico, diede una descrizione molto
dettagliata.
20
Foglie solitarie ed omogeneamente sparse sui rami
Picea abies (L.) H. Karst.
Sinonimi:
P. excelsa
(Lam.) Link
Nome comune:
abete
rosso.
Morfologia:
albero alto anche più di 35 m, con corteccia
dapprima grigio-rossastra, poi grigio-bruna, desquamantesi in
piccole piastre. Foglie aghiformi, appena pungenti, inserite
singolarmente tutt’attorno ai rami. Pigne pendule,
subcilindriche, lunghe 3-4 x 8-15 cm.
Areale:
Europa.
Presenza nel Parco:
non spontanea, utilizzata negli impianti di
rimboschimento.
Note:
lo studio dei pollini dell’antica torbiera
di Campotosto ha dimostrato che nel comprensorio l’abete
rosso, almeno una piccola stazione a carattere relittuale, era
ancora presente nel periodo romano. La specie è
successivamente scomparsa, probabilmente a seguito
dell’intervento dell’uomo.
20
Foglie riunite alla base in fascetti di 2, oppure disposte
in ciuffetti su brevi rami laterali
21
21
Foglie disposte in ciuffetti su brevi rami laterali, caduche in inverno
Larix decidua Mill.
Nome comune:
larice comune.
Morfologia:
albero
caducifoglio alto sino a 25 m, con corteccia grigio-bruna
desquamantesi a piccole piastre; rami un po' penduli, con
striature longitudinali. Foglie aghiformi, molli, riunite a 30-40
su brevi rametti (brachiblasti). Pigne ovali, lunghe fino a 3 cm.
Areale:
Il larice è una specie eurosiberiana che ha raggiunto
l'Italia proveniente dalla Siberia durante il periodo glaciale. Il
suo areale naturale è limitato alle Alpi, ove forma il limite degli
alberi associandosi al pino cembro nelle catene interne a clima
più continentale.
Presenza nel Parco:
solo coltivato, utilizzato
negli impianti di rimboschimento.
21
Foglie riunite alla base in fascetti di 2, sempreverdi
22
22
Arbusto ramificato sin dalla base, raramente più alto di 4 m