Page 42 - Base

Basic HTML Version

42
Sinonimi:
A. glandulosa
Desf.
Nome comune:
ailanto.
Morfologia:
albero caducifoglio alto fino a 20-25 m, con fusto
slanciato e chioma ampia. Foglie alterne, imparipennate, lunghe
40-70 cm, con 13-25 foglioline lanceolate, alla base
asimmetriche e irregolarmente dentate, di odore sgradevole.
Fiori giallo-verdognoli, riuniti in dense pannocchie ramificate
lunghe 10-20 cm. Il frutto è una samara rossastra ad ala
bislunga di 3-5 cm, con seme in posizione centrale.
Areale:
originario dell’Asia orientale (Cina temperata).
Presenza nel
Parco:
comune, soprattutto incolti, margini stradali e muri.
Note:
pianta introdotta in Francia a metà del '700 come cibo
per una farfalla malese (
Philosamia cyntia
) allevata per la seta.
Oggi è fra gli arbusti più infestanti in Europa meridionale: è
comune in tutta Italia sotto la fascia montana presso gli abitati,
lungo le vie, in prati abbandonati, ove ritarda la ricostituzione
dei boschi. La sua invasività è dovuta all'enorme numero di
semi (sino a 250.000 all'anno), alla riproduzione anche
vegetativa, alla eliminazione della concorrenza per allopatia.
Semi e scorza sono tossici.
114
Foglie con al massimo 11 foglioline, di odore aromatico
se sfregate tra le dita. Frutto non alato
115
115
Foglie lunghe 20-50 cm, con fogliolina terminale molto più grande di quelle laterali.
Frutto più largo di 2 cm. Albero
Juglans regia L.
Nome comune:
noce.
Morfologia:
albero caducifoglio alto
fino a 30 m, a chioma ampia. Foglie imparipennate, con 5-7(-9)
foglioline ellittiche, lunghe 20-50 cm, coriacee ed aromatiche.
Specie monoica con fiori maschili riuniti in amenti penduli
lunghi fino a 15 cm, fiori femminili in gruppi di 1-5 all’apice
dei giovani rami. Il frutto è una drupa globosa di 4-5 cm,
formata da uno strato esterno carnoso-coriaceo di color verde,
detta “mallo”, e da un nocciolo duro e rugoso che contiene il
seme commestibile, a sua volta diviso in quattro lobi rugosi.
Areale:
originaria dell’Europa Orientale e dell’Asia.
Presenza
nel Parco:
coltivata, raramente spontaneizza.
Note:
nei decenni
addietro, il noce era specie fruttifera alquanto diffusa nelle
campagne intorno all’Aquila, Barisciano e nella Conca di
Ofena. La diffusione del noce era correlata alla tradizione
locale di ricavare olio dai frutti. L’olio di noce presentava un
sapore delicato e leggero, purtroppo irrancidiva facilmente.
115
Foglie lunghe 10-20 cm, con fogliolina terminale simile a quelle laterali. Frutto più
stretto di 2 cm. Arbusto o alberello raramente più alto di 4 m
Pistacia terebinthus L. subsp. terebinthus
Nome comune:
terebinto.
Morfologia:
arbusto o alberello alto
fino a 5 m con corteccia bruno-rossastra, nei rami giovani
glabra e con lenticelle lineari longitudinali. Odore resinoso.
Foglie coriacee, glabre, imparipennate, con segmenti ellittici o
lanceolati, arrotondati all’apice. Fiori bruni, piccoli, in
pannocchie piramidali. Frutto a drupa, ovoide, rosso scuro a
maturità, largo 6-7 mm.
Areale:
Mediterraneo.
Habitat:
pendii
aridi e rupestri, garighe, macchie e boschi termofili.
Presenza
nel Parco:
comune alle quote più basse.
Note:
Le galle
venivano usate per tingere di rosso i tessuti. Il legno, duro e