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Romani per la produzione di nocciole. Le qualità alimentari
della nocciola sono note fin dall’antichità. L'industria dolciaria
utilizza la farina di nocciole per la produzione di nocciolati,
torroni e pasta di gianduia (creata quando Napoleone bloccò
l'importazione delle spezie e si verificò una penuria di cacao).
164
Alberi. Picciolo più lungo di 3 cm. Frutti portati da
lunghi peduncoli alati
165
165
Pagina inferiore della foglia con ciuffi di peli ferruginei alla biforcazione dei nervi.
Frutto subsferico, con coste indistinte
Tilia cordata Mill.
Nome comune:
tiglio selvatico.
Morfologia:
albero longevo,
alto fino a 30 m, pollonante, con chioma ampia e corteccia
grigia screpolata in età matura. Foglie a base cuoriforme, con
margine finemente seghettato, verdi e glabre di sopra, grigio-
verdi e con ciuffi di peli rossicci all’ascella delle nervature di
sotto. Fiori in infiorescenze pendule di colore giallo-verdastro,
molto profumate. Frutti globosi, lisci e glabri, inseriti alla base
di una grande brattea che ne favorisce la dispersione ad opera
del vento.
Areale:
Eurasiatica.
Habitat:
boschi mesofili.
Presenza nel Parco:
poco comune.
165
Pagina inferiore della foglia con ciuffi di peli
biancastri alla biforcazione dei nervi. Frutto con 5
coste longitudinali
166
166 Foglie glabre di sopra
Tilia platyphyllos Scop. subsp. platyphyllos
Nome comune:
tiglio nostrano.
Morfologia:
Albero longevo
alto fino a 35 m, pollonante, con chioma ampia, corteccia grigia
e screpolata in età matura. Foglie a base cuoriforme e margine
finemente seghettato, verdi e glabre di sopra, grigio-verdi e con
ciuffi di peli bianchi all’ascella delle nervature di sotto. Fiori in
infiorescenze pendule di colore giallo-verdastro, molto
profumate. Frutti globosi con 5 costole longitudinali marcate,
inseriti alla base di una grande brattea.
Areale:
Europa,
Caucaso, Asia minore.
Habitat:
Boschi misti mesofili
soprattutto di forra, insieme ad aceri, frassini e olmi.
Presenza
nel Parco:
poco comune.
Note:
I fiori e le brattee sono usati in
erboristeria per la preparazione di tisane calmanti ed emollienti.
I Romani utilizzavano la corteccia, tagliata in strisce, seccata e
successivamente macerata, per ricavarne delle fibre usate nella
fabbricazione di corde, tessuti e nella preparazione delle
'vincula tiliae'
ossia di bende per fasciare le ferite.
166 Foglie pelose su entrambe le facce
Tilia platyphyllos Scop. subsp. cordifolia (Besser) C.K. Schneid.