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di prati e campi arborati con castagni.
193
Foglie più brevi di 15 cm. Frutto non avvolto da un
riccio spinoso
194
194 Fiori con petali. Frutto carnoso
Prunus dulcis (Mill.) D.A. Webb
Sinonimi:
Amygdalus dulcis
Mill.
Nome comune:
mandorlo.
Morfologia:
albero alto fino a 10 m, con corteccia
grigio-bruna, fessurata longitudinalmente, e tronco spesso
ritorto su sé stesso. Foglie alterne, lungamente acuminate e
dentate, piegate a ‘V’ lungo la nervatura centrale. Fiori bianchi
o più spesso rosa, subsessili, isolati o appaiati, che sbocciano
all’inizio della primavera prima dell’emissione le foglie. I frutti
sono delle drupe verdi e vellutate che maturano in estate, con
un 'nocciolo' ovale e bucherellato che contiene la mandorla
commestibile.
Areale:
originario del Mediterraneo nord-
orientale.
Presenza nel Parco:
specie coltivata, raramente si
spontaneizza.
Note:
il mandorlo è un albero di grande interesse
paesaggistico, nonché storico e cultural per il territorio del
Parco, specialmente per le aree che gravitano intorno al Gran
Sasso. Nella conca Aquilana, in quella di Ofena e nelle aree
intorno a Barisciano si rinvengono estesi mandorleti che
caratterizzano il paesaggio agrario, specialmente sul finire
dell’inverno quando la specie fiorisce conferendo una
struggente nota di colore alle aridi pendici e conche montane.
Fino al secondo dopo guerra, nell’area aquilana, dalle mandorle
veniva estratto un ricercatissimo ed aromatico olio idoneo per
condire il cibo, in alternativa a quello di oliva. I residui della
frangitura dei semi costituivano un alimento per il bestiame e
non di rado un primitivo torrone per i bambini. In
considerazione dell’interesse economico e sociale, a ragione
possiamo considerare il mandorlo alla stregua del castagno sui
suoli carbonatici. La pianta sale in quota attestandosi anche ad
altitudini record intorno a 1500 m. Tra le varietà locali di
mandorle, va rilevato il
pannolone
di Capestrano, pianta che si
caratterizza per i frutti molto grandi che vengono consumati
immaturi in insalata a primavera.
194 Fiori senza petali. Frutto secco
195
195 Foglie adulte molto pelose almeno di sotto
196
195 Foglie adulte glabre o quasi anche di sotto
197
196
Arbusto. Foglie 8-20 volte più lunghe che larghe, con margine revoluto. Piccioli non
ghiandolosi
Salix eleagnos Scop. subsp. eleagnos
Nome comune:
salice ripaiolo.
Morfologia:
arbusto o piccolo
albero alto fino a 10 m, con rami ascendenti sottili, da giovani
grigiastri e pubescenti. Foglie lineari, lunghe fino a 15 cm, 8-20
volte più lunghe che larghe, verdi scure di sopra, bianco-
cotonose sulla pagina inferiore. Stipole assenti o molto piccole.
Amenti maschili fino a 4 cm, i femminili fino a 6 cm. Brattee
ovali, giallastre o verdastre, con base pelosa.
Areale:
Europa
centrale e meridionale.
Habitat:
greti di fiumi e torrenti.
Presenza nel Parco:
comunissimo.
196 Albero. Foglie 4-8 volte più lunghe che larghe, con margine non revoluto. Piccioli con