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1-3 paia di ghiandole alla sommità (lente!)
Salix alba L.
Nome comune:
salice bianco.
Morfologia:
albero o arbusto di
3-30 m, con rami giovani sottili e flessibili, bruno-rossastri
(giallastri nella var.
vitellina
), rami vecchi grigi o bruno-
olivastri a corteccia fessurata. Foglie lanceolato-lineari lunghe
5-10 cm, attenuate alle estremità, dentato-ghiandolose al
margine, grigio-argentine e pubescenti di sotto, da giovani
anche di sopra; stipole lineari-setacee, caduche. Amenti
cilindrici, lunghi fino a 6 cm, i maschili densiflori, i femminili
più lassi. Squame caduche dopo l’antesi. Capsula conica,
glabra, subsessile.
Areale:
Europa, Nord Africa, Asia.
Habitat:
sponde fluviali o lacustri.
Presenza nel Parco:
comunissimo.
Note:
il salice bianco è soggetto a capitozzatura, ossia ad una
drastica potatura che ne elimina la chioma. Questa pratica
favorisce la produzione dei rami giovani e flessibili raccolti ed
utilizzati per la costruzione di cesti e altri manufatti. Proprio
sulla sommità capitozzata, grazie all’accumulo di sostanza
organica in decomposizione, si insediano tante altre specie
vegetali, fenomeno noto come epifitismo. Alle sorgenti del
Vomano e nelle aree limitrofe, numerosi sono i salici
capitozzati che ospitano un’interessante flora epifitica fra cui
domina l’uva spina. Le specie legnose che si comportano come
epifite risultano essenzialmente quelle che presentano una
disseminazione zoocora.
197 Foglie più larghe al centro o nella metà basale
Salix fragilis L.
Nome comune:
salice fragile.
Morfologia:
albero o talvolta
arbusto (3-15, fino a 20 cm), con corteccia fessurata bene
aderente; getti e rami giovani grigiastri o giallo-brunastri, glabri
e lucidi (opachi negli esemplari secchi), molto fragili nel punto
di intersezione. Foglie lanceolate, lunghe 8-15 (-18) cm, 4-7
volte più lunghe che larghe, lungamente acuminate e
asimmetriche all’apice, cuneate o arrotondate alla base,
grossolanamente dentato-ghiandose, da giovani vischiose e
vellutato-sericee, più tardi glabrescenti, verde lucente di sopra,
inferiormente più chiare, glauche, opache, ovvero verdi su
ambedue le pagine, con venatura centrale prominente, bruno
nerastre alla caduta. Nervature secondarie in numero di 15-20
paia. Picciolo lungo 1-2 cm, 1/6-1/10 del lembo fogliare,
provvisto di 2 o più ghiandole all’estremità distale. Presenza di
ghiandole più o meno ramificate nella zona di contatto fra
lembo e picciolo. Stipole semicordate o reniformi, dentato-
ghiandolose, bene sviluppate principalmente sui rami turionali,
caduche. Amenti peduncolati (1 cm), ascendenti, slanciati, i
fiori femminili lunghi fino a 7 cm un po’ lassi specie alla base, i
fiori maschili fino a 5 cm, più densi. Brattee ovali lanceolate,
membranose, concolori, giallastro- o vedastro-chiare,
lungamente barbate all’apice, più o meno pelose al margine,
alla base e sulla faccia esterna, caduche dopo la l’antesi. Fiori
maschili e femminili con due nettarii. Filamenti per lo più
pelosi alla base; antere gialle. Stipite lungo fino ad 1/3 della
capsula che è allungato-conica (10 mm), glabra. Stilo tozzo,
cortissimo.
Areale:
Europa, Asia Minore.
Habitat:
sponde