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L'acero riccio è un albero europeo presente in tutta Italia salvo che
in Puglia e Sardegna, con optimum nelle fasce collinare e montana
inferiore. Cresce nei boschi, soprattutto in quelli di forra, su suoli
argillosi profondi, umiferi e molto freschi. Il legno, come quello
degli altri aceri europei, è duro, compatto e flessibile; si utilizza per
tavole, mobili, pannelli, strumenti musicali, lavori al tornio. Il nome
generico, che deriva dal latino 'acer' (appuntito, acuto), forse per la
forma dei denti fogliari di A. platanoides, era già in uso presso i
Romani; il nome specifico allude alla somiglianza delle foglie con
quelle del platano. Il nome comune di “acero riccio” deriva dalla
foglia palmata, che ha apici appuntiti, allungati e margini dentati.
L’esemplare dell’Orto Botanico, situato nella zona centrale della
Montagnola, presenta un portamento arboreo. La chioma è
sbilanciata a causa della presenza molto ravvicinata di altre piante
che ne limitano lo sviluppo. Alto tra gli 8 e 10 m, presenta una
corteccia scura e ruvida tipica dei vecchi esemplari.
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Fiori e frutti disposti in racemi penduli
Acer pseudoplatanus L.
L'acero di monte è un albero europeo-asiatico occidentale presente
in tutta Italia (in Sardegna come avventizio) dalla fascia
submediterranea a quella montana. Cresce in boschi freschi -
soprattutto di forra - con tigli, frassino maggiore e faggio, ma con
Sorbus aucuparia colonizza anche i percorsi delle slavine
contribuendo alla ricostituzione del bosco. Il nome generico, che
deriva dal latino 'acer' (appuntito, acuto), forse per la forma dei denti
fogliari di A. platanoides, era già in uso presso i Romani; il nome
specifico allude alla somiglianza delle foglie con quelle del platano.
Il legno, duro ed elastico, è il più pregiato tra quello degli aceri, per
cui questo albero è spesso coltivato in impianti di arboricoltura da
legno, che viene utilizzato per tavole, parquet, strumenti musicali,
sculture e lavori al tornio. L’esemplare di dimensioni maggiori
presente nell’Orto Botanico svetta a ridosso di viale Caduti in
Guerra: ramificato nella parte medio-alta, presenta una chioma ad
ombrello le cui foglie hanno cinque lobi molto incisi. Numerosi altri
aceri, appartenenti a specie diverse, sono coltivati nell’Orto.
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Fiori e frutti disposti in corimbi
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Foglie profondamente lobate. Frutti con un solo seme ben sviluppato
Acer saccharinum L.
Nativo del Nord America, l’acero saccarino è stato introdotto in
Europa nel XVIII secolo ed è stato presto diffuso prevalentemente a
scopo ornamentale, avendo un portamento elegante e una chioma
ampia, costituita da foglie a cinque lobi argentee nella pagina
inferiore (caratteristica da cui derivano gli altri due nomi comuni
'acero bianco' e 'acero argentato') e verde brillante in quella
superiore. Il nome generico deriva dal latino ‘acer’, ‘aguzzo’, in
quanto il legno di alcune specie europee, molto compatto ed elastico
era usato per la fabbricazione di lance. Il nome generico allude alla
linfa zuccherina. In grandi giardini e parchi forma macchie di
notevole effetto estetico. Questa specie è presente nell’area del
Giardino Ducale.
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Foglie debolmente lobate. Frutti con entrambi i semi ben sviluppati
Acer opalus Mill. subsp. obtusatum (Waldst. & Kit. ex Willd.) Gams