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Ibrido tra P. alba e P. tremula con distribuzione europeo-
submediterranea presente in molte regioni d'Italia con lacune
nell'Italia mediterranea. Cresce pioniero in vegetazioni disturbate e
lacunose, nelle cave abbandonate e in aree industriali dismesse, su
suoli da ghiaiosi a limoso-argillosi alternativamente aridi e umidi,
con Populus alba, P. nigra, Ulmus minor etc. Il nome generico, di
etimologia incerta, era già in uso presso gli antichi Romani. Presenta
caratteri di entrambe le specie parentali (anche se in modo meno
marcato): il colore chiaro della pagina fogliare inferiore si riscontra
in P. alba, mentre la foglia è poco pubescente come in P. tremula. È
una specie rustica che tollera bene gli inquinanti atmosferici e gli
ambienti litorali.
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Foglie bianche di sotto. Brattee fiorali con brevi dentelli
Populus alba L.
Il pioppo bianco è un albero a distribuzione paleotemperata presente
in tutta Italia al di sotto della fascia montana inferiore. Forma
boschetti, a volte lungo corsi d'acqua e in aree palustri, su suoli
limoso-argillosi profondi e ricchi in basi, a volte periodicamente
sommersi, con Salix alba, Ulmus minor etc. Il nome generico, di
etimologia incerta, era già in uso presso gli antichi Romani; quello
specifico allude al colore chiaro della faccia inferiore delle foglie e
della corteccia. Dal legno si ottiene un'ottima pasta da carta; è
impiegato anche nella fabbricazione di fiammiferi, compensati,
truciolati. Il portamento maestoso lo rende adatto a scopo
ornamentale per parchi e giardini.
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Margine fogliare con denti acuti, ravvicinati. Frutti diversi
da una capsula, disposti in infuttescenze simili a piccole
pigne
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Margine fogliare con denti ottusi, distanziati. Frutti a
capsula, disposti in racemi allungati
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Rami giovani penduli, sottili e flessibili, glabri e ghiandolosi
Betula pendula Roth
La betulla è un albero eurosiberiano presente allo stato spontaneo in
tutta l'Italia continentale salvo che in Umbria, Puglia e Calabria, con
optimum nella fascia montana; è più frequente sulle Alpi che sugli
Appennini. È pianta eliofila pioniera di suoli acidi, ove riconquista
pascoli abbandonati, associandosi a Corylus avellana, Populus
tremula, Pteridium aquilinum etc. Il nome generico è di probabile
derivazione celtica, quello specifico allude ai rami penduli. Il legno,
elastico e tenero, è usato nella fabbricazione di spazzole, zoccoli e
lavori al tornio (oggetti casalinghi e utensili) ed si presta alla
produzione di cellulosa al solfito. Dalla corteccia si ricava un olio
essenziale usato in profumeria e nella concia delle pelli ('cuoio di
Russia'). Le foglie contengono un principio tintorio giallo. Nei paesi
nordici la linfa zuccherina è usata per produrre una specie di vino. I
rami, teneri e flessibili, servivano per produrre ramazze e cerchi per
botti. Il nome comune di betulla bianca o d’argento deriva dalla
bella corteccia bianco-argentea; per questa caratteristica e per il
portamento elegante è impiegata in parchi e giardini come pianta
ornamentale. È presente nel Giardino Ducale.
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Rami giovani non penduli, robusti, pelosi
Betula pubescens Ehrh. subsp. pubescens