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Arbusto eurasiatico-centroeuropeo presente in tutta Italia con
optimum nella fascia submediterranea. Cresce nelle siepi, ai margini
dei boschi, in densi popolamenti che colonizzano i prati
abbandonati, su suoli argillosi da mediamente freschi a subaridi,
piuttosto ricchi in composti azotati, con Crataegus monogyna e Rosa
sp.pl., nei popolamenti quasi puri con tappeti di edera; con Cornus
mas è uno dei primi arbusti a fiorire in primavera. Il nome generico,
di uso antichissimo, è di etimologia incerta, quello specifico allude
ai rami spinescenti. I frutti, inizialmente molto aspri e astringenti,
diventano più gradevoli dopo l'ammezzimento che di solito avviene
con i primi geli. All’Orto Botanico si trova un solo esemplare di
prugnolo, sulla Montagnola. Si tratta di un cespuglio di medie
dimensioni con chioma irregolare. Con i fiori bianchi e le bacche blu
contribuisce a ravvivare l’angolo più colorato della Montagnola.
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Rami zigzaganti. Foglie un po' lucide. Fiori gialli. Frutto bruno
Ziziphus zizyphus (L.) H. Karst.
Originario dell’Asia, il giuggiolo si è naturalizzato nell’areale
mediterraneo dell’Europa Sud-orientale. In Italia è presente nelle
regioni centro-meridionali (Sardegna esclusa). Questa specie ha uno
sviluppo estremamente lento; è coltivato prevalentemente per
l’effetto ornamentale e decorativo, mentre in passato era coltivato
per il frutto commestibile. All’Orto Botanico è presente un
esemplare arboreo nel Parterre-Scuola.
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Foglie a contorno triangolare o più o meno romboidale
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Foglie a contorno non triangolare né romboidale
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Foglie parallelinervie, a forma di ventaglio (più larghe all'apice)
Ginkgo biloba L.
Ginkgo biloba è l’ultima specie rimasta di questo genere
appartenente alle Gimnosperme, le cui origini risalgono a 300
milioni di anni fa; è comunemente indicato con l’appellativo di
‘fossile vivente’. Il termine ginkgo deriva dal cinese e significa
‘albicocca d’argento’; il nome specifico invece deriva invece dal
latino bis e lobus, in riferimento alla divisione in due lobi delle
foglie. È una pianta dioica, cioè che porta strutture riproduttive
maschili e femminili su piante diverse. Dei quattro esemplari di
Ginkgo biloba presenti all’Orto Botanico, uno (il più giovane), si
trova sulla Montagnola e ha chioma irregolare; gli altri sono nella
parte Nord-Est dell’Orto Botanico, accanto al vivaio. Tra questi, è
presente un esemplare “femminile”, ben distinguibile dalla presenza
dei caratteristici pseudofrutti detti “noci di Ginkgo”.
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Foglie non parallelinervie, più larghe al centro o verso la
base
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Foglie verdi di sopra, fortemente pelose e bianco-grigie di
sotto
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Foglie verdi su entrambe le facce
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Foglie grigie di sotto. Brattee fiorali con denti allungati
Populus canescens (Aiton) Sm.