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Il castagno è un albero di origine sudest europeo-asiatica
occidentale, forse introdotto con il noce in epoca romana. È diffuso
in regione sino alla fascia montana inferiore. Cresce su suoli
profondi più o meno acidi, quindi su substrati marnoso-arenacei,
raramente su terra rossa. Il castagno è molto longevo, potendo
raggiungere i 500 anni di età; per alcuni individui è stata stimata
un’età di 1000 anni. In Italia, sulle pendici dell'Etna, l'esemplare
detto 'dei cento cavalli' avrebbe un'età di 4000 anni. Il castagno ha
avuto un'importanza notevolissima per molti secoli come alimento
primario per le popolazioni contadine delle regioni montane,
diventando 'l'albero del pane'. Il legname è molto apprezzato per la
sua elasticità e compattezza per paleria, falegnameria, mobili, travi,
botti, ecc. Il legno è usato per la produzione di cellulosa al solfato.
Legno e corteccia venivano usati per la concia delle pelli, dato
l'elevato contenuto in tannini. Le castagne, ricche di amido e
zuccheri, venivano consumate fresche, secche o ridotte in farina.
Oggi sono molto richieste le varietà di grandi dimensioni, dette
'marroni', usate per la preparazione di marmellate e dei prelibati
'marrons glacés'. L’Orto Botanico possiede attualmente un
esemplare di castagno in vaso, in attesa di trapianto. La corteccia,
tipica di un esemplare giovane, è di color grigio-nocciola, che
diventerà bruno-grigiastra, solcata e fessurata longitudinalmente
nella pianta adulta.
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Foglie generalmente più brevi di 15 cm. Frutti non avvolti
da un riccio spinoso
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Fiori senza petali. Frutto secco
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Fiori con petali. Frutto carnoso
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Frutti racchiusi in infruttescenze compatte simili a piccole
pigne
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Frutti alati, disposti in infruttescenze simili a quelle del
luppolo
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Rami giovani glabri, vischiosi. Foglie con peli solo alla diramazione delle nervature
secondarie di sotto
Alnus glutinosa (L.) Gaertn.
L'ontano comune è un albero eurosiberiano presente in tutta Italia
(in Puglia come avventizio) al di sotto della fascia montana
superiore. Cresce lungo i corsi d'acqua, formando popolamenti ripari
con Salix cinerea, S. purpurea, Sambucus nigra etc. Il nome
generico, già in uso presso i Romani, potrebbe derivare dalla radice
celtica 'al lan' (presso l'acqua) per l'ecologia di molte specie, quello
specifico allude ai rami giovani attaccaticci. Il legno, di un
caratteristico colore giallo-aranciato, assume notevole resistenza
quando è immerso nell’acqua per cui è sempre stato usato per
fondazioni di palafitte e strutture sommerse in genere; non a caso è
un albero molto adattato ai terreni inondati (era molto usato in
passato per la costruzione di navi e piloni di porti ed estuari). Gli
apparati radicali ospitano batteri azotofissatori simbionti, per cui la
pianta fertilizza naturalmente il suolo. Gli ontani sono alberi utili per
proteggere le rive dei corsi d’acqua, in quanto hanno un apparato
radicale molto espanso che le consolida, e per riparare le coste dai
venti. L’Orto Botanico, attualmente, ne coltiva un esemplare in
vivaio.
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Rami giovani pelosi, non vischiosi. Foglie omogeneamente pelose di sotto