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Lagerstroemia indica L.
Specie originaria dall’Asia Orientale (Cina, Corea, Giappone),
introdotta in Europa dalla Cina come pianta ornamentale nel 1759.
In Europa meridionale è ampiamente utilizzata a scopo ornamentale
in parchi, giardini e alberature stradali, soprattutto per il periodo di
fioritura molto lungo (da giugno a settembre). Nei Paesi d’origine il
legno, molto compatto e raramente attaccato dagli insetti, viene
utilizzato in falegnameria e nella costruzione di case, di ponti e
traversine ferroviarie. Il genere è dedicato al Magnus von
Lagerström (1691-1759), direttore della Compagnia delle Indie, che
inviò a Linneo numerose piante esotiche. All’Orto Botanico sono
presenti cinque esemplari di Lagerstroemia indica: tre di questi si
trovano ai piedi della Montagnola nella zona Nord-Est, dietro alla
serretta caldo-umida; presentano il caratteristico fusto eretto (3 metri
circa d’altezza), leggermente sinuoso e contorto, con scorza grigio-
brunastra che si sfalda in sottili e irregolari placche grigiastre. Questi
esemplari sono scarsamente visibili per la presenza di una fitta siepe
di Aesculus parviflora. Altri due esemplari, di dimensioni maggiori
e con chioma più espansa, si trovano invece nella zona Sud-Ovest
del Parterre-Scuola.
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Foglie con picciolo più lungo di 5 mm. Frutto carnoso
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Foglie pelose di sotto. Frutto arancione, più largo di 1 cm
Diospyros kaki L.f.
Il genere ha distribuzione prevalentemente tropicale e include molte
piante di interesse economico, soprattutto per il legno duro e
compatto (ebano); il caco è originario dell'Asia orientale (Cina nord-
occidentale) e si estese per coltivazione in Corea e Giappone sin da
tempi antichi. Fu introdotto in Europa intorno alla metà dell’ 800. In
Italia i primi impianti specializzati per la produzione di frutti sorsero
nel Salernitano dopo la prima guerra mondiale. Il caco è uno dei più
antichi alberi da frutto coltivati dall'uomo (in Cina da più di 2.000
anni). È definito dai cinesi l' ‘Albero delle sette virtù’: vive a lungo;
dà ombra; permette agli uccelli di nidificare fra i rami; non è
attaccato da molti parassiti; in autunno ha foglie decorative giallo-
rosse che permangono sino ai geli; il legno è un buon combustibile;
il fogliame caduto concima il terreno. In Italia è coltivato (con
numerose cultivar) sia per la produzione di frutti che a scopo
decorativo in parchi e giardini. Il nome generico deriva dal greco
‘dios’ (Zeus, dio) e ‘pyros’ (seme); il nome specifico è uno dei nomi
giapponesi della pianta. Nell’Orto Botanico sono presenti due
esemplari di kaki, entrambi nel lato Sud della Montagnola, nella
zona vicino alle serre. L’esemplare più grande ha il caratteristico
portamento arboreo con chioma tondeggiante, compatta e regolare.
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Foglie glabre o quasi. Frutto scuro, più stretto di 1 cm
Frangula alnus Mill. subsp. alnus
La frangola è nativa dell’Europa centrale, delle regioni Caucasiche
orientali e dell’Asia occidentale; in Italia cresce spontanea in
ambienti umidi e boschivi delle regioni centro-settentrionali dalle
zone pianeggianti fino a 1300 metri. Ha portamento arboreo ma più
frequentemente arbustivo, con chioma dalla forma estremamente
irregolare. I frutti, piccole drupe che da verdastre diventano rossastre
e infine nere, sono leggermente tossiche, così come le foglie. Il
legno, a grana grossa, piuttosto tenero, era utilizzato per fabbricare i