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Originaria del Nord America e del Canada, la tuia occidentale è stata
introdotta in Europa nel XIX secolo dove si è diffusa a scopo
paesaggistico-ornamentale, oltre che per formare siepi e barriere.
Rispetto alla tuia orientale è una specie più rustica perché si adatta
meglio a diverse condizioni pedo-climatiche; inoltre ha foglie più
grandi, di colore verde intenso scuro nella pagina superiore e verde-
giallastro in quella inferiore, che, se strofinate, emanano un intenso
profumo di frutta. All’Orto Botanico troviamo un esemplare
arbustivo nella zona pianeggiante Nord, alto circa 1,5 metri.
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Rametti tendenti a disporsi in piani verticali. Foglie senza
forte odore aromatico se sfregate tra le dita
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Squame delle pigne terminanti con una protuberanza uncinata
Platycladus orientalis (L.) Franco
Specie endemica della Cina nordoccidentale dove vive in aree con
clima secco e freddo, è stata introdotta in Europa verso la metà del
‘700; è l’unica specie del genere Platycladus e un tempo veniva
inclusa nel genere Thuja. In Oriente la specie viene spesso chiamata
‘albero della vita’ per la sua longevità e viene frequentemente
piantata nei pressi dei templi; il legno viene utilizzato per
costruzioni e bruciato a mo’ di incenso. In Europa è ampiamente
utilizzata a scopo ornamentale grazie alla rapida crescita e la
resistenza all’inquinamento e ne sono state selezionate numerose
cultivar. Il vecchio nome generico (Thuja) deriva dal greco ‘thyon’,
‘albero odoroso’, facendo riferimento alla resina un tempo bruciata
al posto dell’incenso per riti religiosi. Il nuovo nome generico in
greci significa ‘a rami appiattiti’. Il nome specifico allude all’area
d’origine della pianta rispetto all’Europa, l’oriente.
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Squame delle pigne lisce, non terminanti con una protuberanza uncinata
Calocedrus decurrens (Torrey) Florin
Originario dell’Oregon e della California, il libocedro è stato
introdotto in Europa nel XIX secolo; in Italia ne è segnalata la
presenza a partire dal 1865. È diffuso in Italia a scopo ornamentale
sia come esemplare singolo che disposto in gruppi. Il portamento
colonnare può essere stretto o allargato, in base alla posizione e alle
condizioni climatiche. Il suo legno morbido e aromatico è usato in
ebanisteria. Questa pianta è stata introdotta essenzialmente come
pianta ornamentale, anche a causa della sua relativa resistenza alla
siccità. Nei luoghi d’origine il legno, tenero e senza la tendenza a
formare schegge, è utilizzato per la costruzione di matite. Il nome
generico è dato dall’unione del termine greco ‘kalòs’, ‘bello’ e
quello latino ‘cedrus’, che designava una conifera. Il nome specifico
allude alle foglie decorrenti sui rametti È una specie presente nel
Giardino Ducale.
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Foglie con una striscia biancastra sulla pagina superiore
Juniperus communis L.