107
vegetazioni ruderali ai margini di strade, lungo viottoli etc., su suoli
subaridi, da calcarei a limoso-argillosi; nei pascoli può diventare
invadente per selezione negativa da parte del bestiame. Contiene un latice
tossico e fortemente irritante che può anche innescare reazioni
fotoallergiche: la presenza in grande quantità nel foraggio può causare
gravi disturbi al bestiame. Il nome generico deriva da Euforbo, medico
del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio
scoprì l'euforbia e le sue proprietà. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: marzo-agosto.
377
Foglie non lineari
378
378
Ghiandole a forma di mezzaluna (lente!)
379
378
Ghiandole ellittiche, non a forma di mezzaluna
381
379
Pianta più alta di 3 dm, tipica di ambienti boschivi
Euphorbia amygdaloides L. subsp. amygdaloides
Specie centroeuropeo-caucasica, presente in tutte le regioni d'Italia (salvo
che in Valle d'Aosta) con tre sottospecie, dalla fascia submediterranea a
quella montana, dove trova l'optimum. La distribuzione regionale si
estende a quasi tutto il territorio, con un'ampia lacuna nella porzione
centrale della pianura friulana. Cresce in faggete, abetine, boschi misti
mesofili, prati e radure fresche. Il latice è velenoso: molto irritante per le
mucose, può scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da
Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.),
che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico,
dal greco 'amygdalos' (mandorlo), allude alle foglie allungate, simili a
quelle del mandorlo. Forma biologica: camefita suffruticosa. Periodo di
fioritura: aprile-ottobre.
379
Piante più basse di 3 dm, tipiche di ambienti aridi
380
380
Brattee fuse alla base. Pianta annua
Euphorbia falcata L. subsp. falcata
Specie mediterraneo-turanica oggi divenuta subcosmopolita e forse di
antica introduzione al limite dell'areale, presente in tutta Italia (salvo forse
che in Valle d'Aosta) al di sotto della fascia montana inferiore. Nella
nostra regione è ristretta all'alta e media pianura ed al Carso, con singole
stazioni nei fondovalle. Cresce in vegetazioni ruderali e di coltivi, su suoli
spesso argillosi, aridi, ricchi in basi e composti azotati. Il latice è
velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare reazioni
fotoallergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba
II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì
l'euforbia e le sue proprietà. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-agosto.
380
Brattee libere. Pianta perenne
Euphorbia triflora Schott, Nyman & Kotschy subsp. kerneri (Huter ex A. Kern.) Poldini
Entità appartenente ad una specie ad areale illirico esteso all'Italia
nordorientale; la sottospecie
kerneri
ha un areale ristretto agli alvei dei
fiumi torrentizi del Friuli e del Veneto (Fella, Tagliamento, Meduna,
Cellina, Piave). Cresce sui greti dei torrenti su substrati ghiaiosi, di solito
di natura carbonatica, dalla fascia submediterranea a quella montana
inferiore. Il latice è velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare
reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del
Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio
scoprì l'euforbia e le sue proprietà; la sottospecie è dedicata a A. J. Kerner
von Marilaun (1831-1898), professore di Botanica a Innsbruck. Forma
biologica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
381
Capsula liscia. Pianta annua di ambienti disturbati
Euphorbia helioscopia L. subsp. helioscopia
Specie eurasiatica oggi divenuta subcosmopolita e di antica introduzione
al limite dell'areale, presente in tutta Italia dal livello del mare alla fascia