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specifico allude alle foglie ad apice ottuso. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: giugno-settembre.
393
Foglie attaccantisi ai vestiti
394
393
Foglie non attaccantisi ai vestiti
395
394
Foglie solitamente più lunghe di 3 cm. Fusti eretti, di solito non ramificati. Sepali
completamente liberi, alla fruttificazione appena superanti l'achenio (lente!)
Parietaria officinalis L.
Specie sudeuropea presente in tutta l'Italia continentale, salvo che in
Calabria, dal livello del mare ai 900 m circa. Nella nostra regione è
diffusa dalla costa alla fascia montana inferiore, più sparsa e rara nelle
Alpi; in Carso è abbastanza comune. Cresce in vegetazioni disturbate
quali orli di boscaglie e siepi, su suoli argillosi piuttosto freschi e ricchi in
composti azotati. La pianta ha proprietà diuretiche, ma il polline è
fortemente allergenico. Il nome generico allude al fatto che molte specie
crescono su muri; il nome specifico deriva dal latino 'officina' (officina,
farmacia) ed allude al suo uso a scopo medicinale. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-ottobre.
394
Foglie più brevi di 3 cm. Fusti prostrati o ascendenti, ramificati. Sepali saldati alla base,
alla fruttificazione lunghi almeno il doppio dell'achenio
Parietaria judaica L.
Specie eurimediterranea presente in tutte le regioni d'Italia. La
distribuzione regionale si estende dalle coste ai fondovalle del settore
alpino, con una lacuna nelle Alpi e Prealpi Carniche occidentali, e nelle
Alpi Giulie settentrionali. Cresce in vegetazioni pioniere nitrofile su
vecchi muri, edifici, marciapiedi ed in luoghi rupestri frequentati da
animali, su suoli primitivi ricchi in composti azotati, aridi d'estate, al di
sotto della fascia montana superiore. La pianta ha proprietà diuretiche, ma
il polline è fortemente allergenico. Il nome generico allude al fatto che
molte specie crescono su muri. Forma biologica: emicriptofita scaposa.
Periodo di fioritura: gennaio-agosto.
395
Fiori maschili con 8-16 stami, quelli femminili disposti all'ascella di una brattea a forma
di ventaglio con 5-9 lobi
Acalypha virginica L.
Specie di origine nordamericana, in Italia presente come avventizia in
tutte le regioni del Nord (salvo che in Valle d'Aosta) ed in Puglia. La
distribuzione regionale si estende dal Carso triestino (ove la specie non è
comune) a tutte le zone planiziali del Friuli, con stazioni anche nei
fondovalle della porzione centrale delle Alpi Carniche e delle Prealpi
Giulie. Cresce, a volte come infestante, in incolti ed ambienti ruderali,
coltivi e terreni arati, al di sotto della fascia montana. Il nome del genere
deriva dal greco 'akalephe', usato da Ippocrate per indicare l'ortica,
alludendo alla somiglianza con specie della famiglia delle Urticaceae
come il genere
Parietaria
; il nome specifico allude ad una delle aree di
provenienza: lo stato della Virginia negli Stati Uniti sudorientali. Forma
biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-ottobre.
395
Fiori maschili con meno di 6 stami, fiori femminili non
disposti all'ascella di una brattea a forma di ventaglio
396
396
Sepali ottusi o arrotondati, non terminanti in punta acuta
(lente!)
397
396
Sepali triangolari, acutissimi
398
397
Foglie ovate o lanceolate, non lobate, non bianco-farinose di sotto
Chenopodium polyspermum L.
Specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutta Italia al di sotto della
fascia montana inferiore. Nella nostra regione è diffusa dalla costa ai
fondovalle alpini; in Carso è rara e forse in regresso per l'uso di erbicidi.
Cresce in campi abbandonati, giardini, vigne, su suoli limoso-argillosi,
ricchi in composti azotati, freschi, da neutri a subacidi. Il nome generico
deriva dal greco 'chen' (oca), e 'poús' (piede) e significa 'piede d'oca', per