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contrapporlo al
Cornus sanguinea
, chiamato da Plinio 'Cornus femina'.
Forma biologica: fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: febbraio-aprile.
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Fiori bianchi, formantisi dopo le foglie. Frutti scuri,
subsferici, disposti in racemi o corimbi
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Foglie con nervature fortemente arcuate visibili sulla faccia superiore. Fiori e frutti
disposti in corimbi più larghi che lunghi
Cornus sanguinea L. subsp. hungarica (Kárpáti) Soó
Specie a distribuzione estesa dall'Europa meridionale al Mar Nero,
presente in tutte le regioni d'Italia. Nella nostra regione sono presenti due
sottospecie: la subsp.
hungarica
è diffusa e comune in tutto il territorio
sino alla fascia montana inferiore, in Carso è comune ovunque, ma è più
abbondante sui substrati arenacei; la subsp.
australis
, entità mediterranea
a distribuzione regionale poco nota, ritrovata ai Laghi di Doberdò, nel
Collio goriziano e nei frammenti di boschi igrofili presso Puglie di
Domio, sembra essere legata a boschi igrofili, su suoli limoso-argillosi
ricchi in composti azotati e periodicamente inondati. La subsp.
hungarica
cresce nei boschi termofili a carpino nero e roverella, nei loro mantelli e
nelle siepi dal livello del mare alla fascia montana inferiore, con optimum
al di sopra della fascia mediterranea. In passato i semi macinati fornivano
un olio combustibile per le lampade, dalla corteccia si estraeva una tintura
brunastra per tingere tessuti. Il nome generico deriva dalla radice
indoeuropea 'kar' (duro), da cui anche il latino 'cornus' (corno), ed allude
alla durezza del legno; il nome specifico allude al colore rossastro dei
giovani rami e delle foglie in autunno. Forma biologica: fanerofita
cespitosa. Periodo di fioritura: (aprile) maggio-giugno.
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Foglie con nervature non o poco arcuate, poco visibili sulla faccia superiore. Fiori e
frutti in racemi piramidali
Ligustrum vulgare L.
Specie delle zone temperate dell'Eurasia, presente in tutte le regioni
d'Italia salvo che in Sardegna. La distribuzione regionale copre l'intero
territorio; in Carso è comunissima ovunque ma forse è più abbondante su
substrati arenacei. Cresce nei mantelli dei boschi decidui termofili ma
anche nelle siepi e nel sottobosco, su suoli da superficiali a profondi e
freschi, ricchi in basi, più o meno umiferi, al di sotto della fascia montana.
Tutte le parti della pianta, soprattutto le bacche, contengono glucosidi e
sono tossiche; in passato il succo dei frutti veniva utilizzato per colorare
di rosso il vino o per produrre inchiostri; la scorza contiene una sostanza
utilizzata come colorante giallo per la lana; è un'ottima pianta mellifera,
utilizzata per la formazione di siepi, che può vivere dai 30 ai 50 anni. Il
nome generico, già in uso presso i Romani, deriva dal latino 'ligare' per la
flessibilità dei rametti usati nelle campagne come legacci; il nome
specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso,
frequente'. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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Foglie lobate
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Foglie non lobate (composte o semplici)
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Piante lianose
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Alberi o arbusti
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Pianta sempreverde. Fiori e frutti disposti in ombrelle. Margine della foglia intero
Hedera helix L. s.l.
L'edera è una specie mediterraneo-atlantica comune in tutta Italia dal
livello del mare sino alle faggete termofile della fascia montana inferiore.
Nella nostra regione, Carso incluso, è ampiamente diffusa e comune.
Cresce in boschi e siepi, su muri, rocce ed alberi, di cui raggiunge la
chioma in siti umidi, formando intrichi con
Clematis vitalba
ed altre liane.
Mostra marcata eterofillia, cioè la forma delle foglie dei rami vegetativi è
molto diversa da quella delle foglie dei rami fioriferi. È comunemente
coltivata come pianta ornamentale, come tappezzante di terreni molto