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Specie delle montagne dell'Europa centro-meridionale, in Italia presente,
con due sottospecie, lungo tutto l'arco alpino ed in Toscana. La
distribuzione regionale copre tutte le aree montuose del Friuli e si estende
all'alta pianura friulana soprattutto lungo i greti dei torrenti. Cresce in
pascoli soleggiati su suoli ricchi in scheletro calcareo o dolomitico, con
optimum dalla fascia subalpina a quella alpina (seslerieti), ma nelle
stazioni dealpine scende a quote molto più basse. Il genere è dedicato a L.
Sesler, medico e naturalista veneziano del XVIII secolo; il nome specifico
allude al colore bluastro dell'infiorescenza. Forma biologica: emicriptofita
cespitosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Reste partenti dalle glume. Antere violette. Glume uguali
tra loro
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458
Reste partenti dalla base delle spighette (non sono vere
reste, ma rami abbreviatissimi!). Antere non violette.
Glume diseguali, una più piccola dell'altra
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Glume lunghe 2.5-3 mm, con ciglia di 0.9-1 mm
Phleum pratense L. subsp. pratense
Specie eurasiatica presente in tutta Italia (salvo forse che nelle Marche)
dal livello del mare sino alla fascia montana superiore (a volte anche più
in alto); in Italia diventa progressivamente meno frequente verso sud.
Nella nostra regione è ampiamentre diffusa sino alla fascia montana
inferiore, con lacune nella bassa pianura; in Carso si concentra nella parte
meridionale, ove non è comune. Cresce nei prati stabili falciati e
concimati, nei parchi, a volte lungo le strade, su suoli limoso-argillosi
piuttosto freschi e ricchi in composti azotati. La pianta è un'ottima
foraggera. Il nome generico è la trascrizione latina del greco 'fleòn'
(pianta simile ad un giunco), quello specifico allude all'habitat
preferenziale. Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di
fioritura: aprile-settembre.
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Glume lunghe al massimo 2.2 mm, con ciglia più brevi di 0.9 mm
Phleum nodosum L.
Syn.:
Phleum bertolonii
DC. - Specie eurimediterranea presente in tutte le
regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, dal livello del mare a circa
1700 m, più rara nell'Italia centro-settentrionale. La distribuzione
regionale è molto sparsa, e si estende dal Carso triestino (ove la specie è
rara) all'alta pianura friulana, con poche stazioni nella bassa pianura,
lungo il corso dell'Isonzo e nei fondovalle delle aree montuose. Cresce in
prati stabili, incolti e prati-pascolo. Il nome generico è la trascrizione
latina del greco 'fleòn' (pianta simile ad un giunco). Forma biologica:
emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-ottobre.
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Reste da verdi-giallastre a color ruggine. Foglie grigio-verdi. Glume poco differenti tra
loro, lunghe 1/2-2/3 delle glumette, queste con fini strie trasverse (lente!)
Setaria pumila (Poir.) Roem. & Schult.
Specie mediterraneo-sudeuropea di antica introduzione al margine
dell'areale ed oggi subcosmopolita, presente in tutta Italia dal livello del
mare alla fascia montana inferiore. Nella nostra regione è ampiamente
diffusa; in Carso è comune ovunque. Cresce in vegetazioni segetali e
ruderali, in coltivi, orti, giardini, margini di strade, parcheggi, aiuole etc.,
su suoli da sabbiosi ad argillosi, ricchi in composti azotati, poveri in
humus. Il nome generico, dal latino 'saeta' (setola), fa riferimento alle
setole che si sviluppano alla base delle spighette. Forma biologica:
terofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-ottobre.
460
Reste verdi. Foglie verdi. Glume molto differenti, l'inferiore ca. 1/2 della glumetta,
l'altra quanto le glumette; glumette senza strie trasverse
Setaria viridis (L.) P. Beauv. subsp. viridis