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Specie eurasiatica oggi divenuta subcosmopolita, presente in tutta Italia
dal livello del mare alla fascia montana superiore. Nella nostra regione,
Carso incluso, è comune. Cresce in prati da sfalcio, ma anche in siti
disturbati lungo le strade, su suoli argillosi abbastanza profondi, sciolti,
ricchi in composti azotati, da neutri a subacidi. Il nome generico è una
parola greca che significa 'erba', quello specifico allude all'habitat
preferenziale. Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di
fioritura: maggio-settembre.
512
Foglie a lamina convoluta, larghe meno di 1 mm. Ligula non decorrente. Infiorescenza
più di 2 volte più lunga che larga
Poa angustifolia L.
Specie eurasiatico-sudeuropea, presente con ampie lacune nell'Italia
continentale. Nella nostra regione è apparentemente rara, ma forse
confusa con
P. pratensis
; in Carso è abbastanza diffusa e comune. Cresce
in vegetazioni seminaturali come orli boschivi rupestri, lungo muretti a
secco ed antiche mulattiere, su suoli calcarei ricchi in scheletro, poveri in
composti azotati ed humus, aridi d'estate. Il nome generico è una parola
greca che significa 'erba'. Forma biologica: emicriptofita cespitosa.
513
Fiori disposti in capolini circondati da un involucro di
brattee o di squame
514
513
Fiori non in capolini circondati da un involucro di brattee
o di squame
563
514
Foglie a base astata o cuoriforme
515
514
Foglie a base non astata né cuoriforme
522
515
Foglie senza picciolo
Pulicaria dysenterica (L.) Bernh.
Specie dell'Europa meridionale, presente in tutte le regioni d'Italia. La
distribuzione regionale si estende dalla costa ai fondovalle alpini, con
ampie lacune nel settore alpino propriamente detto (Alpi Carniche e
Giulie) e nelle Prealpi Carniche occidentali; in Carso si concentra nella
parte costiera e non è comune. Cresce in vegetazioni igrofile disturbate,
lungo fossi e rive, su suoli limoso-argillosi periodicamente inondati e
ricchi in composti azotati, anche subsalsi, dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. I fiori e le parti aeree erano usate anticamente contro le
pulci e gli insetti in genere, da cui il nome generico che deriva dal latino
'pulex' (pulce); il nome specifico deriva dal fatto che era usata anche
come rimedio contro la dissenteria. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: luglio-ottobre.
515
Almeno le foglie basali chiaramente picciolate
516
516
Capolini con fiori ligulati al margine, solitari
Tussilago farfara L.
Specie eurasiatica presente in tutta Italia dal livello del mare a 2400 m
circa. Nella nostra regione è comune dalla pianura alla fascia subalpina;
in Carso è diffusa e comune quasi ovunque. Colonizza rapidamente i
terreni nudi, umidi, marnosi, disturbati da poco, come sui bordi delle
strade, su dune di sabbia e scarpate argillose, in vegetazioni pioniere
discontinue, su suoli limoso-argillosi da neutri a subacidi, poveri in
humus. Il nome generico deriva dal latino 'tussis agere' (far tossire), per le
proprietà espettoranti: è in effetti una delle piante officinali più apprezzate
nella cura della tosse e delle affezioni della pelle. Contiene però piccole
quantità di alcaloidi pirrolizidinici epatotossici e potenzialmente
cancerogeni. Il nome specifico è quello di una pianta citata da Plauto e
Plinio, forse derivante da Fàrfaro (oggi Farfa), fiume della Sabina
affluente del Tevere. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di
fioritura: febbraio-aprile.
516
Capolini senza fiori ligulati, numerosi
517