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generico in greco significa 'sopracciglio', forse da una pianta citata da
Plinio che produceva una tintura per le sopracciglia, per la forma dei
tepali interni o per la pelosità del labello; il nome specifico allude alla
somiglianza del fiore con un'ape. Tutte le specie di
Ophrys
hanno un
complesso meccanismo di impollinazione, in cui il labello per forma ed
odore simula un imenottero femmina ed attrae i maschi che tentando di
copulare con esso determinano l'attaccamento del pollinario al loro corpo.
Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
606
Rostro più o meno diritto, non curvato a S
607
607
Labello con alla base delle gibbosità poco sporgenti
Ophrys sphegodes Mill. subsp. sphegodes
Specie eurimediterranea presente (con diverse sottospecie) in tutta Italia
salvo che in Valle d'Aosta al di sotto della fascia montana inferiore, ma
più frequente nell'Italia mediterranea. Cresce in prati aridi, garighe e
scarpate stradali. Il nome generico in greco significa 'sopracciglio', forse
da una pianta citata da Plinio che produceva una tintura per le
sopracciglia, per la forma dei tepali interni o per la pelosità del labello; il
nome specifico in greco significa 'simile ad una vespa'. Tutte le specie di
Ophrys
hanno un complesso meccanismo di impollinazione, in cui il
labello per forma ed odore simula un imenottero femmina ed attrae i
maschi che tentando di copulare con esso determinano l'attaccamento del
pollinario al loro corpo. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di
fioritura: marzo-maggio.
607
Labello con alla base delle gibbosità molto sporgenti, più lunghe che larghe, con apice
sbiancato
Ophrys incubacea Bianca subsp. incubacea
Specie mediterranea, presente con due sottospecie in quasi tutta Italia
salvo che in Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige ed
Emilia-Romagna. Nella nostra regione è diffusa in quasi tutta la pianura
friulana e nel Carso triestino, ma non comune. Cresce in prati aridi ed
assolati. Il nome generico in greco significa 'sopracciglio', forse da una
pianta citata da Plinio che produceva una tintura per le sopracciglia, per la
forma dei tepali interni o per la pelosità del labello. Tutte le specie di
Ophrys
hanno un complesso meccanismo di impollinazione, in cui il
labello per forma ed odore simula un imenottero femmina ed attrae i
maschi che tentando di copulare con esso determinano l'attaccamento del
pollinario al loro corpo. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di
fioritura: marzo-aprile.
608
Fusti scandenti, rampicanti o volubili
609
608
Fusti non scandenti, rampicanti o volubili
614
609
Fiori di color viola intenso
Solanum dulcamara L.
Specie eurasiatico-temperata presente in tutte le regioni d'Italia. La
distribuzione regionale si estende su tutto il territorio; in Carso è
comunissima. Originaria di alvei fluviali (canneti disturbati) è poi passata
a vegetazioni ruderali quali margini di boschetti disturbati, siepi,
discariche, coltivi etc., su suoli limoso-argillosi piuttosto freschi e
profondi, ricchi in composti azotati, da neutri a subacidi, dal livello del
mare alla fascia montana inferiore. La pianta è tossica soprattutto negli
organi giovani, che contengono solanina, dulcamarina e solanidina, ma fu
per lungo tempo usata a scopo medicinale. Il nome generico deriva dal
latino 'solamen' (sollievo); il nome specifico allude al sapore di tutte le
parti della pianta, prima dolciastro, poi amaro. Forma biologica:
nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-luglio.