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Fiori di altro colore
610
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Fiori giallo verdastri. Foglie lucide. Frutto carnoso
Dioscorea communis (L.) Caddick & Wilkin
Syn.:
Tamus communis
L. - Specie submediterranea, presente in tutte le
regioni d'Italia, dal livello del mare agli 800 m circa (in Sicilia fino ai
1400 m). Nella nostra regione è diffusa dalla costa alla fascia montana
inferiore ove diviene più sparsa e rara; in Carso è comune quasi ovunque.
Cresce in boschi e boscaglie termofili e nei rispettivi mantelli, su suoli da
poco a mediamente profondi, sia calcarei che marnoso-arenacei,
abbastanza umiferi ed esposti ad una certa siccità estiva. I germogli sono
commestibili previa cottura ma le parti fresche sono tossiche ed i frutti
molto velenosi. Il contatto con le foglie può causare irritazioni della pelle.
Il genere è dedicato a Dioscoride, medico, botanico e farmacista (I sec.
d.C.). Forma biologica: geofita radicegemmata. Periodo di fioritura:
aprile-maggio.
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Fiori bianchi o rosa. Foglie opache. Frutto secco
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Petali fusi tra loro in una corolla a forma di campanella.
Frutto a capsula, non alato al margine
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611
Petali liberi. Frutti alati al margine
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Fiori lunghi 3-4.5 cm. Calice parzialmente nascosto da 2 brattee fogliacee
Calystegia sepium (L.) R. Br. subsp. sepium
Specie eurasiatico-sudeuropea oggi divenuta subcosmopolita nella zona
temperata, presente in tutta Italia al di sotto della fascia montana. Nella
nostra regione è diffusissima, rarefacendosi a partire dalla fascia montana.
Ha l'optimum lungo il corso medio-inferiore dei fiumi da cui è passata
alle aree agricole come infestante delle colture erbacee, dei cereali, dei
vigneti e degli incolti, su suoli limoso-argillosi freschi, ricchi in composti
azotati. La pianta è debolmente tossica. Il nome generico deriva dal greco
'kàlix' (calice) e 'stéghe' (tetto), per le grandi brattee che proteggono il
calice; il nome specifico deriva dal latino 'saepes' (siepe) in riferimento
all'habitat. Forma biologica: emicriptofita scandente. Periodo di fioritura:
giugno-settembre.
612
Fiori lunghi 1.5-3 cm. Calice non nascosto, con brattee brevi
Convolvulus arvensis L.
Specie eurasiatico-sudeuropea oggi divenuta subcosmopolita nelle zone
temperato-calde, presente in tutta Italia dal livello del mare alla fascia
montana superiore. Nella nostra regione è diffusissima dalla costa alla
fascia subalpina; in Carso è comune ovunque. Cresce come infestante in
vegetazioni ruderali presso gli abitati, ai margini di strade e viottoli
campestri, in coltivi, scarpate, giardini e vigneti, su suoli argillosi spesso
costipati, ricchi in composti azotati ma poveri in humus, a volte anche
subsalsi. La pianta è debolmente tossica. Il nome generico deriva dal
latino 'convolvere' (avvolgere) per i fusti volubili; il nome specifico in
latino significa 'dei campi arati'. Forma biologica: geofita rizomatosa.
Periodo di fioritura: maggio-ottobre.
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I tre tepali esterni con ali dorsali di ca. 1.5 mm, senza ghiandole puntiformi. Frutti
lucidi, su peduncoli di 3-8 mm
Fallopia dumetorum (L.) Holub
Specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutte le regioni d'Italia salvo
che in Sardegna. È diffusa in tutta la nostra regione dal livello del mare
sino alla fascia montana inferiore, con lacune dovute a scarsità di
osservazione; in Carso è localmente comune. Cresce nelle siepi ed ai
margini di boschi termofili, su suoli argillosi freschi, ricchi in composti
azotati. Il genere è dedicato al medico italiano Gabriele Fallopio (1523-
1562); il nome specifico è il genitivo plurale di 'dumétum' (cespuglio) e
significa quindi 'dei cespugli'. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo
di fioritura: maggio-agosto.
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I tre tepali esterni semplicemente carenati, non alati, con ghiandole puntiformi. Frutti