Pagina 181 - Magredi_book_ita

Versione HTML di base

181
frequente nel Monfalconese (Doberdò e Lisert) e nel Muggesano (Rio
Ospo). Cresce in ambienti palustri (margini di stagni, fossi, canali etc.), su
suoli fangosi sommersi da acque stagnanti o molto lente, oggi in regresso
per le bonifiche. Foglie fresche e rizomi sono velenosi. Il nome generico
era il nome greco-latino di una pianta acquatica; il nome specifico allude
alle foglie simili a quelle di alcune
Plantago
. Forma biologica: idrofita
radicante. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
663
Petali 4-6. Piante terrestri
664
664
Petali 4
665
664
Petali 5 o più
675
665
Fiori rosa
666
665
Fiori bianchi
668
666
Stami 8
Chamaenerion dodonaei (Vill.) Schur ex Fuss
Syn.:
Epilobium dodonaei
Vill. - Specie mediterraneo-montana presente
in tutte le regioni d'Italia salvo che in Sardegna, Puglia e forse Molise (da
molto tempo non più osservata in Campania). Nella nostra regione è
diffusa sino alla fascia montana inferiore con lacune lungo la costa
friulana; in Carso è diffusa ma solo localmente comune. Gli ambienti
primari sono i litosuoli di ghiaioni calcarei, ma la specie è spesso più
frequente in ambienti disturbati quali cave abbandonate, greti fluviali e
massicciate ferroviarie, dal livello del mare alla fascia montana inferiore.
Le foglie giovani sono commestibili. Un tempo veniva inclusa nel genere
Epilobium
; il vecchio nome generico deriva dal greco 'epi' (sopra) e
'lobòs' (lobo), per i petali inseriti sopra l'ovario. Il nome del genere deriva
dal greco 'khamái' (a terra, basso) e 'nerium' (oleandro)e significa quindi
'simile ad un piccolo oleandro'; la specie è dedicata a R. Dodoens
(Dodonaeus) (1517-1585), professore di Botanica a Leiden. Forma
biologica: emicriptofita scaposa (camefita fruticosa). Periodo di fioritura:
luglio-settembre.
666
Stami 6 (4+2)
667
667
Petali più lunghi di 8 mm. Frutto almeno 5 volte più lungo che largo
Matthiola fruticulosa (L.) Maire subsp. valesiaca (Gay ex Gaudin) P.W. Ball
Entità subendemica (Alpi meridionali ed Appennino Centrale), in Italia
presente in tutte le regioni settentrionali (salvo che in Liguria ed Emila
Romagna), e nell'Italia Centrale (Abruzzo e Lazio). La distribuzione
regionale è ristretta ai greti dei torrenti Cellina e Meduna, del
Tagliamento, e di diversi corsi d'acqua nelle Prealpi Giulie. Cresce su
ghiaioni, lungo greti fluviali e torrentizi, conoidi di deiezione e prati aridi
molto aperti, su suoli ciottolosi calcarei, al di sotto della fascia montana
inferiore. Il genere è dedicato a Pietro Andrea Mattioli (1500-1577),
medico e botanico senese, autore di una delle prime opere botaniche
dell'evo moderno; il nome specifico in latino significa 'suffruticosa', cioè
legnosa solo alla base; il nome della sottospecie si riferisce alla regione
del Vallese in Svizzera, in cui la pianta è presente. Forma biologica:
camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: aprile-agosto.
667
Petali più brevi di 8 mm. Frutto al massimo 2 volte più lungo che largo
Aethionema saxatile (L.) R. Br. subsp. saxatile
Specie mediterraneo-montana presente in quasi tutta Italia (manca in
Valle d'Aosta, di presenza dubbia in Emilia-Romagna) dal livello del
mare a cira 2200 m. Nella nostra regione è ampiamente diffusa dal Carso
alle Prealpi, assente nella bassa pianura e nell'area alpina più interna; in
Carso si concentra nella porzione meridionale ed è comune lungo i
versanti a mare del crinale carsico e sui ghiaioni della Val Rosandra.
Cresce nelle garighe submediterranee su suoli calcarei ricchi in scheletro,