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Rami giovani grigio-pelosi, con legno munito di coste lunghe 1-2 cm (scortecciare il
rametto!). Infiorescenze subsessili
Salix cinerea L.
Specie eurasiatica presente in tutta Italia, salvo che in Sicilia, dal livello
del mare ai 1000 m circa. Nella nostra regione è diffusa, con ampie
lacune, dalla costa ai fondovalle; in Carso ha la distribuzione bicentrica di
altre specie igrofile (Isontino e Muggesano), con stazioni intermedie
dovute alla presenza di stagni. Forma spesso popolamenti quasi puri in
arbusteti pionieri ai margini di fossi, stagni, laghi e corsi d'acqua, su suoli
da sabbiosi ad argillosi con umidità stagnante, da neutri ad acidi. Come
tutti i salici, la scorza e le foglie contengono il glicoside salicina, che li
rende tossici per molti animali, e da cui si ricava l'acido salicilico. Il nome
generico, di antico uso, è di origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis'
(presso l'acqua); il nome specifico allude alla pelosità cenerina della
foglie. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-
aprile.
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Rami giovani glabri, il legno con costole sparse lunghe al massimo 5 mm. Infiorescenze
su peduncoli fogliosi lunghi almeno 1 cm
Salix appendiculata Vill.
Specie delle montagne dell'Europa centrale, in Italia presente in tutte le
regioni settentrionali, Liguria esclusa e sull' Appennino settentrionale. In
regione è presente in tutte le aree montane del Friuli, ove spesso scende
anche a quote basse lungo i greti dei torrenti. Cresce in ambienti freschi
ed umidi, al margine di boschi, in radure, forre e lungo le sponde dei
torrenti, con optimum nella fascie montana e subalpina. Come in tutti i
salici, la scorza e le foglie contengono il glicoside salicina, che li rende
tossici per molti animali, e da cui si ricava l'acido salicilico. Il nome
generico, di antico uso, è di origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis'
(presso l'acqua); il nome specifico allude alle grandi stipole. Forma
biologica: fanerofita cespugliosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
aprile-giugno.
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Margine della foglia intero
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Margine della foglia dentato o dentellato
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Foglie più lunghe di 10 cm. Fusti lungamente erbacei. Fiori e frutti in racemi allungati
Phytolacca americana L.
Specie neofita invasiva originaria del Nord America, coltivata nell'Europa
meridionale come pianta da giardino e oggi largamente naturalizzata ed
infestante in tutta Italia. La distribuzione regionale si estende dal Carso
triestino a tutta la pianura friulana, con lacune lungo le coste e con poche
stazioni nei fondovalle del settore alpino. Cresce su terreni incolti in
campi, giardini, margini di strade, rive dei corsi d'acqua, massicciate
ferroviarie, ambienti ruderali, su suoli freschi e ricchi di humus, al di sotto
della fascia montana inferiore. La pianta contiene antinfiammatori,
proteine antivirali e sostanze che influenzano la divisione cellulare; il
succo dei frutti era impiegato come colorante per il vino e dall'industria
dolciaria, uso oggi sconsigliato perchè come il resto della pianta ha
proprietà purgative. Alcuni componenti tossici possono facilmente
attraversare la barriera cutanea provocando dermatiti da contatto in
soggetti sensibili. Il nome generico deriva dal greco 'phytón' (pianta) e
dall'indi 'lakh' (un colorante estratto da un insetto), alludendo alla tinta
violacea del succo delle bacche. Forma biologica: geofita rizomatosa.
Periodo di fioritura: luglio-ottobre.
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Foglie più brevi di 10 cm. Fusti legnosi. Fiori e frutti non
in racemi allungati
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Picciolo più lungo di 1 cm. Fiori a simmetria raggiata, non gialli. Frutto carnoso
Frangula alnus Mill. subsp. alnus