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nell'Asia occidentale. Allo stato coltivato è comune in tutta Italia sino alla
fascia montana inferiore; allo stato subspontaneo è diffuso ma non
comune. Nella nostra regione è ampiamente diffuso. Cresce in boschi
mesofili maturi e talvolta nelle siepi, su suoli argillosi piuttosto profondi e
abbastanza ricchi in composti azotati. Si coltiva per il frutto fresco o da
conservare in alcool, come pianta ornamentale, per la ricca fioritura
primaverile e per l'aspetto che acquisisce in autunno con l'ingiallimento
delle foglie, oppure per il legname. Il legno è duro, a grana uniforme,
dalle tonalità calde, bruno-rossicce, e si presta bene per la costruzione di
mobili di pregio e lavori al tornio. Le foglie contengono una sostanza
colorante viola. Vive tra gli 80 e i 120 anni. Il nome generico, già in uso
presso i Romani, è di etimologia incerta, quello specifico in latino
significa 'degli uccelli'. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
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Frutti non alati, disposti in infruttescenze compatte simili
a piccole pigne
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Frutti alati, disposti in infruttescenze simili a quelle del
luppolo
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Rami giovani glabri, vischiosi. Foglie glabre di sotto, salvo che alla biforcazione dei
nervi principali
Alnus glutinosa (L.) Gaertn.
L'ontano comune è un albero eurosiberiano presente in tutta Italia (in
Puglia come avventizio). La distribuzione regionale, con poche lacune, si
estende dalle coste ai fondovalle del settore alpino; in Carso la specie è
limitata alle poche aree umide. Cresce lungo i corsi d'acqua, formando
popolamenti ripari al di sotto della fascia montana superiore. Il legno, di
un caratteristico colore giallo-aranciato, assume notevole resistenza
quando è immerso nell'acqua per cui è sempre stato usato per fondazioni
di palafitte e strutture sommerse in genere; non a caso è un albero molto
adattato ai terreni inondati. Gli apparati radicali ospitano batteri
azotofissatori simbionti, per cui la pianta fertilizza naturalmente il suolo.
Il nome generico, già in uso presso i Romani, potrebbe derivare dalla
radice celtica 'al lan' (presso l'acqua) per l'ecologia di molte specie, quello
specifico allude ai rami giovani attaccaticci. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Rami giovani pelosi, non vischiosi. Foglie pelose su tutta la faccia inferiore
Alnus incana (L.) Moench
Specie circumboreale presente lungo tutto l'arco alpino e sull'Appennino
settentrionale (avventizia e naturalizzata in Sardegna) sino a circa 1300
m. La distribuzione regionale si concentra sulle aree montuose del Friuli,
ove la specie è più frequente, con lacune nella media e bassa pianura
friulana orientale e sul Carso triestino, ove la specie è molto rara. Cresce
lungo i corsi d'acqua come specie pioniera, su suoli prevalentemente
calcarei. Il legno non è molto pregiato. Gli apparati radicali ospitano
batteri azotofissatori simbionti, per cui la pianta fertilizza naturalmente il
suolo. Gli ontani sono alberi utili per proteggere le rive dei corsi d'acqua,
in quanto hanno un apparato radicale molto espanso che le consolida. Il
nome generico, già in uso presso i Romani, potrebbe derivare dalla radice
celtica 'al lan' (presso l'acqua) per l'ecologia di molte specie; il nome
specifico allude alla pelosità biancastra della pagina inferiore delle foglie.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
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Foglie con larghezza massima al centro, con al massimo 14 coppie di nervi. Ala del
frutto trilobata o tridentata
Carpinus betulus L.
ll carpino bianco è un albero europeo-continentale presente in tutta l'Italia
continentale, salvo che in Valle d'Aosta, sino alla fascia montana
inferiore, con optimum nella fascia submediterranea. Nella nostra regione
è presente sino alla fascia montana inferiore; in Carso è diffuso ma non
comune sui versanti esposti a nord e sul fondo delle doline. Cresce in
boschi maturi di latifoglie decidue, su suoli argillosi profondi, molto