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Specie sudeuropea presente in quasi tutta Italia, salvo che in Valle
d'Aosta, sino alla fascia montana. Nella nostra regione è ampiamente
diffusa; in Carso è la più comune del genere. Cresce in vegetazioni
erbacee seminaturali come gramineti e lande, su suoli calcarei o limoso-
argillosi di origine marnoso-arenacea, parassitando diverse specie di
Fabaceae
. È debolmente tossica per la presenza di aucubina. Il nome
generico, dal greco 'orobos' (una Fabacea) e 'anchone' (strangolare,
soffocare), allude al parassitismo di tutte le specie. Forma biologica:
terofita parassita. Periodo di fioritura: aprile-luglio.
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Fusti alti 2-5 dm e larghi sino a 1.5 cm. Guaine con 20-30 denti
Equisetum telmateia Ehrh.
Specie subatlantico-sudeuropea presente anche in Asia occidentale,
presente in tutta Italia, dal livello del mare a circa 1500 m. Nella nostra
regione è diffusa con ampie lacune dalle coste alla fascia montana
inferiore; in Carso ha la distribuzione tendenzialmente bicentrica di altre
specie igrofile, concentrandosi nell'Isontino e nel Muggesano con
collegamenti dovuti alla presenza di stagni carsici. Cresce in dense
popolazioni lungo fossi, canali e stagni, ai margini ombreggiati di siepi e
boschetti umidi in tutta Italia. Per l'alto contenuto in silice era usata per
lucidare oggetti in metallo. Il nome generico deriva dal latino 'equus'
(cavallo) e 'seta' (pelo), e significa 'coda di cavallo'; il nome specifico
deriva dalla radice greca 'telma' che significa 'palude'. Forma biologica:
geofita rizomatosa. Periodo di sporificazione: marzo-maggio.
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Fusti alti 1-2 dm e larghi al massimo 0.5 cm. Guaine con 8-12 denti
Equisetum arvense L.
Specie circumboreale presente in tutte le regioni d'Italia dalla costa alla
fascia montana. È diffusa in tutta la nostra regione; in Carso ha la
distribuzione tendenzialmente bicentrica di molte specie igrofile,
concentrata in due nuclei nell'Isontino e nel Muggesano con collegamenti
dovuti alla presenza di stagni carsici. Cresce come pioniera lungo fossi,
canali e stagni, ma anche in coltivi, purché con suoli argillosi umidi. Per
l'alto contenuto in silice era usata per lucidare oggetti in metallo. Il nome
generico deriva dal latino 'equus' (cavallo) e 'seta' (pelo), e significa 'coda
di cavallo'; il nome specifico in latino significa 'dei campi arati'. Forma
biologica: geofita rizomatosa. Periodo di sporificazione: marzo-maggio.
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Stimmi subsferici, capitati (lente!). Soprattutto su Daucus (Carota selvatica)
Cuscuta campestris Yunck.
Specie di origine nordamericana, presente come avventizia in quasi tutte
le regioni d'Italia (non ancora segnalata per Trentino-Alto Adige, Molise,
Basilicata e Calabria). La distribuzione regionale, piuttosto lacunosa, si
concentra sull'intera pianura friulana e sul Carso, con poche stazioni nei
fondovalle del settore alpino. Vive come parassita di altre piante ed è
priva di clorofilla, attaccando diverse specie, soprattutto
Fabaceae
coltivate, nella fascia submediterranea. Il nome generico deriva dal nome
arabo della pianta: 'kúshuth'; il nome volgare, 'pittimo' designa una donna
particolarmente asfissiante ('pittima'). Forma biologica: terofita parassita.
Periodo di fioritura: maggio-settembre.
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Stimmi sottili o leggermente clavati, filiformi. Su diverse piante, ma raramente su
Daucus
Cuscuta epithymum (L.) L. subsp. epithymum
Specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutte le regioni d'Italia. La
distribuzione regionale si estende su quasi tutto il territorio, con qualche
lacuna soprattutto nella bassa pianura friulana; in Carso è comune quasi
ovunque, soprattutto nelle praterie aride. Vive come parassita di altre
piante ed è priva di clorofilla, attaccando diverse specie, soprattutto
Lamiaceae
, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Il nome
generico è di derivazione araba ('kúshuth'); quello specifico deriva dal
greco e significa 'sul timo' alludendo ad una delle piante ospiti. Il nome
volgare, 'pittimo', designa una donna particolarmente asfissiante