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('pittima'). Forma biologica: terofita parassita. Periodo di fioritura: luglio-
ottobre.
84
Piante senza vere e proprie foglie
85
84
Piante con foglie
91
85
Fusti appiattiti, simili a foglie, pungenti
Ruscus aculeatus L.
Il pungitopo è una specie mediterranea presente in tutte le regioni d'Italia.
La distribuzione regionale si estende dalla costa sino alle Prealpi con
singole stazioni nei fondovalle alpini; in Carso è localmente comune.
Cresce nella macchia mediterranea e negli aspetti più caldi dei boschi
decidui, su suoli limoso-argillosi profondi, neutro-basici, al di sotto della
fascia montana inferiore. Tutta la pianta è tossica da fresca. Insieme
all'agrifoglio è una delle piante tradizionali del Natale: la raccolta
sconsiderata a fini commerciali ne ha minacciato la presenza allo stato
spontaneo. Nella credenza popolare è considerata pianta augurale. I getti
giovani sono commestibili previa cottura e vengono consumati come gli
asparagi. In alcune regioni, con i rami spinosi della pianta venivano
protetti i formaggi in stagionatura contro i morsi dei topi, da cui il nome
italiano 'pungitopo'. Il nome del genere deriva dal greco 'rugchos' (becco,
rostro), per i cladodi dalla punta aguzza che ricordano un becco d'uccello.
Forma biologica: geofita rizomatosa/ camefita fruticosa. Periodo di
fioritura: febbraio-aprile, settembre-ottobre.
85
Fusti non appiattiti, non pungenti
86
86
Fiori con petali. Parti terminali dei fusti (cladodi)
aghiformi, simili a foglie. Frutto carnoso rosso
87
86
Fiori assenti o senza petali. Fusti semplici od articolati,
non terminanti in cladodi aghiformi simili a foglie
88
87
Cladodi disposti in fascetti di 3-8
Asparagus officinalis L.
Specie eurimediterranea, in Italia comune lungo tutte le coste della
penisola, nella Pianura Padana e in Sicilia, dal livello del mare ai 600 m
circa. Cresce in prati umidi e paludi, è spesso coltivata negli orti ed
appare anche allo stato subspontaneo. I germogli giovani sono
commestibili previa cottura; dopo il consumo si forma un metilcaptano,
che viene eliminato con le urine, conferendo loro un odore penetrante. Il
decotto di rizoma e radici ha proprietà diuretiche e depurative. Le radici
secche vengono utilizzate per abbassare la pressione sanguigna. I semi
possiedono attività antibiotica. Il nome generico deriva probabilmente
dall'antico persiano 'asparag' (germoglio, punta), oppure dal greco 'speìro'
(semino), che con l'alfa privativo sta ad indicare la facilità di con cui la
pianta si moltiplica per via vegetativa; il nome specifico deriva dal latino
'officina' (officina, farmacia) ed allude al suo antico uso a scopo
medicinale. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura:
maggio-giugno.
87
Cladodi in fascetti di 10-30
Asparagus tenuifolius Lam.
Specie pontico-mediterranea presente in quasi tutta Italia, salvo che in
Basilicata e Sardegna, con optimum nella fascia submediterranea. Nella
nostra regione è piuttosto frequente sino alla fascia montana inferiore,
salvo che nelle Alpi; è diffusa e localmente comune in Carso
rarefacendosi nel Monfalconese-Goriziano. Tipica delle boscaglie decidue
aperte, ha l'optimum su substrati calcarei. I germogli giovani sono
commestibili previa cottura; dopo il consumo si forma un metilcaptano,
che viene eliminato con le urine, conferendo loro un odore penetrante. Il
nome generico deriva probabilmente dall'antico persiano 'asparag'
(germoglio, punta), oppure dal greco 'speìro' (semino), che con l'alfa
privativo sta ad indicare la facilità di con cui la pianta si moltiplica per via
vegetativa. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura:
aprile-maggio, luglio-settembre.