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Romani per indicare il gelso nero, pianta da loro già conosciuta
perché originaria dell'Asia Minore; deriva a sua volta dal greco antico
'meros' (parte), in riferimento all'infruttescenza formata da tanti
piccoli frutti con involucro carnoso; il nome specifico si riferisce
sempre ai frutti ma questa volta al loro colore prevalente (esistono
anche forme a frutti rosa o violetti, che possono generare confusione
col gelso nero). Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
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Foglie opache, doppiamente dentate. Picciolo coperto di peli
ghiandolari (lente!). Frutto una noce avvolta da un tubo
erbaceo (nocciola)
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Nocciola sporgente dall'involucro con la punta
Corylus avellana L.
Il nocciolo è una specie europea con tendenza subatlantico-
submediterranea presente in tutta Italia dalla fascia submediterranea a
quella montana. Cresce nelle radure e nei mantelli di boschi di
latifoglie decidue, su suoli limoso-argillosi profondi, freschi, umiferi,
ricchi in basi e composti azotati. Le qualità alimentari della nocciola
sono note fin dall’antichità: sono un alimento energetico di grande
valore e una preziosa fonte di vitamine e minerali. L'industria
dolciaria utilizza la farina di nocciole per la produzione di nocciolati,
torroni e pasta di gianduia (creata quando Napoleone bloccò
l'importazione delle spezie e si verificò una penuria di cacao). L'alta
capacità pollonifera ha favorito la coltivazione come pianta
ornamentale e da frutto. Il legno, ottimo combustibile, è utilizzato
anche per palerie. Il nome generico deriva dal greco 'koris' (elmo), e
allude all'involucro erbaceo che ricopre la nocciola; il nome specifico
deriva da Avella, un centro campano nella provincia di Avellino, noto
fin dai tempi dei Romani per la produzione di nocciole. Forma
biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Nocciola completamente avvolta dall'involucro
Corylus maxima Mill.
È un nocciolo originario dell'Europa orientale e Asia occidentale, dai
Balcani alla Turchia, coltivato ad uso fruttifero per la produzione di
nocciole, utilizzate nell'alimentazione e in profumeria. La varietà
purpurea
è molto apprezzata dal punto di vista ornamentale in parchi
e giardini per il fogliame arrossato. Il nome generico deriva dal greco
'koris' (elmo), e allude all'involucro erbaceo che ricopre la nocciola; il
nome specifico indica le maggiori dimensioni rispetto al nocciolo
comune (
C. avellana
). Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo
di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie a margine dentato o dentellato
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Foglie a margine intero
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Foglie sempreverdi, coriacee e lucide
Prunus laurocerasus L.