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Pianta con aspetto di canna, alta solitamente più di 1.5 m, e con fusto più largo di 1 cm
Bambusa/Phyllostachys sp.
La maggior parte delle specie di bambù, suddivise in diversi generi,
sono originarie dell'Asia e dell'America. Li si può trovare ad
altitudini variabili, sino ai 3000 m sull'Himalaya. Alcune specie sono
spontanee in Africa (in particolare nell'Africa sub-sahariana e in
Madagascar) e in Oceania. Non esistono bambù spontanei in Europa.
A scopo ornamentale sono state introdotte in Italia numerose specie,
alcune delle quali si sono ben adattate al nostro clima. Sono spesso
gruppi difficili dal punto di vista tassonomico.
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Piante di aspetto diverso
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Foglie coriacee, lucide, più lunghe di 10 cm
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Foglie di aspetto diverso, molto più brevi di 10 cm
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Foglie completamente prive di peli. Fiori più stretti di 3 cm
Prunus laurocerasus L.
Il lauroceraso è originario dell'Asia Minore e dell'Europa sud-
orientale; è stato diffuso a scopo ornamentale nel resto dell’Europa
nel XVI secolo. In Italia, ove la sua presenza è documentata dal 1558,
è ampiamente diffuso a scopo paesaggistico-ornamentale soprattutto
per siepi sempreverdi, grazie alla sua robustezza ed adattabilità alle
potature frequenti. Tende raramente a spontaneizzarsi senza però
diventare invasivo; è segnalato come specie avventizia in Italia
centro-settentrionale (salvo che in Valle d'Aosta e Friuli Venezia
Giulia) e Abruzzo (non ritrovato in tempi recenti in Campania), dal
livello del mare ai 300 m circa. Tutte le parti della pianta contengono
elevate quantità di glicosidi cianogenetici ad azione tossica. Il nome
generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta; quello
specifico allude alle foglie che richiamano quelle dell'alloro e ai frutti
che richiamano le ciliegie. Forma biologica: fanerofita
scaposa/fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie (almeno alcune) con peli rugginosi di sotto. Fiori più larghi di 5 cm
Magnolia grandiflora L.
Specie originaria delle regioni meridionali degli Stati Uniti, fu
importata in Europa nel 1737. Ne è documentata la presenza in Italia
dal 1760. Viene utilizzata soprattutto come grande pianta
ornamentale in parchi e giardini, per i fiori vistosi e profumati e per il
denso fogliame, ma ha un accrescimento piuttosto lento. Il nome
generico è dedicato al botanico francese Pierre Magnol, vissuto nel
XVII secolo; il nome specifico fa riferimento alle ragguardevoli
dimensioni dei fiori. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: maggio-giugno.
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Fusti prostrati. Pianta più bassa di 1 m. Frutto carnoso
Cotoneaster spp.
Il genere
Cotoneaster
, prevalentemente eurasiatico, include
numerosissime specie provenienti da diverse aree dell'emisfero
settentrionale, con forte diversificazione di specie soprattutto in Cina
e nella regione dell'Himalaya. La maggior parte delle specie predilige
di norma i suoli calcarei e non sopporta il ristagno idrico. Il genere
comprende circa 260 specie, da arbusti a piccoli alberi coltivati a
scopo ornamentale. Molte di esse sono state soggette ad ibridazione
con la creazione di numerosissime cultivar oggi ampiamente diffuse