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Specie mediterranea presente allo stato spontaneo in tutta l'Italia
centro-meridionale e nella zona insubrica, altrove ampiamente
coltivata in parchi e giardini e spesso inselvatichita, dal livello del
mare agli 800 m circa. Cresce nella macchia mediterranea, su suoli
limoso-argillosi ricchi in scheletro, aridi d'estate, sia calcarei che
marnoso-arenacei purché ricchi in carbonati. La specie è molto
utilizzata per la realizzazione di siepi. Quasi tutte le parti della
pianta sono tossiche, inclusi i frutti. Il nome del genere è molto
antico e di etimologia incerta: potrebbe derivare dal latino 'viere'
(legare, intrecciare) o da 'vovorna' (dei luoghi selvatici); il nome
specifico ricorda quello usato dai Romani (laurustinus). Forma
biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: ottobre-giugno.
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Foglie glabre o quasi di sotto. Fiori e frutti disposti in racemi piramidali
Ligustrum lucidum W.T. Aiton
Specie originaria di Giappone, Corea e Cina, fu introdotta in Europa
nel XVIII secolo come pianta ornamentale ed oggi è molto comune
in parchi, giardini e nelle alberature stradali, a volte in cultivar con
foglie variegate. È una pianta molto rustica e non molto esigente. I
frutti sono tossici. Il nome generico, già in uso al tempo dei Romani
per indicare la specie europea (
L. vulgare
), prende origine del latino
'ligare' (legare), perché i rami terminali venivano usati per legature
e intrecci. Il nome specifico allude alle foglie lucide. Forma
biologica: fanerofita scaposa.
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Foglie composte (divise in foglioline ben separate tra loro)
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Foglie non composte
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Piante spinose
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Piante non spinose
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Foglioline a margine intero. Fiori a simmetria bilaterale. Frutto un legume
Robinia pseudoacacia L.
Specie di origine nordamericana, introdotta a Parigi dal Canada nel
1601 e poi diffusasi ampiamente con tendenza submediterraneo-
continentale. In Italia è comunissima dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. Cresce sempre in ambienti disturbati come
scarpate, margini stradali, boschetti presso gli abitati e le linee
ferroviarie, su suoli argillosi da freschi a subaridi, con il sambuco
nero e varie specie nitrofile ruderali. È una pianta molto rustica e a
rapido accrescimento, e tende a soppiantare la vegetazione locale
(pianta invasiva). Viene frequentemente usata a scopo ornamentale
soprattutto per il fogliame e la fioritura; spesso viene utilizzata allo
stato arbustivo per rimboschimento e per contenere argini e
scarpate. Può vivere fino a 500 anni. Fornisce un legno molto
resistente alle intemperie, utilizzato per palerie e come
combustibile. I semi, la scorza e le radici contengono sostanze
tossiche; tuttavia le api ne bottinano i fiori e producono miele di
ottima qualità (miele d'acacia), che si mantiene fluido senza
cristallizzare. I fiori, ricchi di glicosidi flavonoidici (robinoside),
olio essenziale e glicosidi cardiotonici, sono utilizzati in erboristeria
ed in alcune regioni italiane vengono mangiati fritti. Il genere è
dedicato a Jean Robin (1550-1629), erborista di re Enrico IV di
Francia, nel cui giardino introdusse il primo esemplare d'Europa nel
1601; il nome specifico significa 'falsa acacia', dal greco 'akis'
(spina). Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
maggio-giugno.