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utilizzato a scopo ornamentale, soprattutto perché si presta alla
formazione di dense siepi. Il nome generico era già utilizzato dagli
antichi Romani; quello specifico allude alle foglie vagamente simili
a quelle della betulla. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo
di fioritura: maggio-giugno.
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Foglie sempreverdi, coriacee
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Foglie adulte grigio-pelose di sotto. Fiori senza petali. Frutto a ghianda
Quercus ilex L. subsp. ilex
Il leccio è l'albero mediterraneo per eccellenza, presente allo stato
spontaneo in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, ma
molto più abbondante nell'Italia mediterranea. È la specie
dominante nei residui boschi di sclerofille sempreverdi della
macchia mediterranea, su suolo preferibilmente acido; ai margini
dell'areale cresce anche nei boschi decidui o in habitat rupestri in
siti caldo-aridi, su suoli calcarei primitivi e ricchi in scheletro. Ha
limitati impieghi artigianali, essendo il legno molto duro e resistente
alle alterazioni ma difficile da lavorare e stagionare; viene
comunque usato per oggetti sottoposti a forti sollecitazioni e usura,
come parti di attrezzi agricoli, pezzi per torchi, presse e
imbarcazioni, ecc. La corteccia è usata per la concia delle pelli,
perché ricca in tannini. Le ghiande sono impiegate
nell'alimentazione dei maiali; un tempo venivano usate anche
dall'uomo, torrefatte, come surrogato del caffè. Il nome generico,
già in uso presso gli antichi, è di etimologia incerta, potrebbe
derivare da due parole celtiche, 'kaer' e 'quer' (bell'albero), cioè
'l'albero per eccellenza'; secondo altri deriva dal greco, indicando il
legno ruvido delle piante di questo genere; il nome specifico, che
forse deriva da una radice celtica che significa 'punta', è quello dato
dai Romani all'agrifoglio, per la frequente presenza anche nel leccio
di foglie subspinose. Forma biologica: fanerofita scaposa (fanerofita
cespitosa). Periodo di fioritura: aprile-giugno.
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Foglie adulte glabre o con peli rugginosi di sotto. Fiori con
petali. Frutto carnoso
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Foglie fortemente rugose di sopra, con peli ferruginosi di sotto
Eriobotrya japonica (Thunb.) Lindl.
Albero nativo della Cina e ampiamente coltivato in Giappone e in
altre regioni sub-tropicali, il nespolo del Giappone è una specie
diffusa in Italia soprattutto a scopo ornamentale e per i frutti (in
particolare nel Meridione), e segnalata come avventizia in molte
regioni, dal livello del mare ai 600 m circa. Rispetto ad altre piante
tropicali, ha frutti molto meno dolci e saporiti, ma comunque
apprezzati, che possono essere consumati freschi, cotti o nelle
marmellate. Forma biologica: fanerofita scaposa (fanerofita
cespitosa). Periodo di fioritura: ottobre-febbraio.
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Foglie lisce di sopra, glabre di sotto
Prunus laurocerasus L.