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Nel mondo esistono circa 1400 orti botanici e arboreti con oltre 100 milioni di visitatori l’anno. Una
buona parte si trova in Europa e oltre una trentina, tra orti botanici universitari e non, in Italia.
L'Italia vanta un primato storico in fatto di orti botanici; le prime strutture di questo tipo, oggi non
più esistenti, furono fondate in Italia già nel XIII secolo a Roma, in Vaticano, e nel XIV secolo a
Salerno. \Questi orti avevano la funzione di ostensori delle piante di uso medico, così come gli orti
botanici universitari, tuttora esistenti, realizzati nel XVI secolo a Padova, Pisa e Firenze. La
maggior parte degli orti botanici italiani venne fondata nella seconda metà del XVIII e nel XIX
secolo. Grazie all’enorme sviluppo della sistematica vegetale, in seguito all’introduzione della
nomenclatura linneana, gli orti botanici divennero luoghi di osservazione, nonché sedi di
sperimentazione e acclimatazione di nuove specie. Ad esempio, presso l’Orto Botanico di Palermo
fu descritto il Ficus magnolioides, esemplare ancora vivente. Attualmente negli orti botanici ha
assunto notevole rilievo la
funzione educativa
, con particolare riguardo alle problematiche di
carattere ambientale, e la funzione di
salvaguardia ex situ
delle specie in via di scomparsa. Alcuni
orti stanno effettuando ricostruzioni di ambienti per fare comprendere meglio al pubblico i diversi
adattamenti delle piante e il funzionamento degli ecosistemi, almeno per la componente vegetale.
La fondazione dell'Orto Botanico di Catania nel secolo scorso costituì il compimento di un lento
processo di maturazione culturale che portò al riconoscimento, all'interno del mondo universitario
catanese, dell'importanza degli studi botanici. Per la comprensione di questo processo è necessario
risalire almeno al Rinascimento quando la cultura catanese assunse una fisionomia propria e avvertì
il bisogno di creare un istituto di istruzione superiore. La fondazione dell'Università fu la
conseguenza del movimento di idee che, iniziato nei grandi centri intellettuali della penisola, si
propagò fino alla Sicilia. Per la fondazione dello Studium generale fu determinante la sensibilità di
re Alfonso V d'Aragona, il Magnanimo, salito al trono di Napoli nel 1443. Amante del fasto e della
grandezza, egli avvertì la necessità di sollevare dal rapido decadimento la città di Catania che aveva
molto risentito del trasferimento a Palermo della residenza reale. Grazie alla sua politica amichevole
verso Papa Eugenio IV fu possibile ottenere la concessione pontificia dello Studio catanese. Il 19
ottobre 1445 fu inaugurato il primo anno accademico nell'edificio di fronte alla Cattedrale
(successivamente distrutto dal terremoto del 1693), con sei docenti direttamente nominati dal
Viceré. L’'Orto Botanico di Catania, costretto nell'antica struttura ottocentesca a causa dello
sviluppo urbanistico, riveste importanza proprio come sede di alcune peculiari collezioni, quali le
succulente, le palme e le piante spontanee siciliane.
L'Orto Botanico attuale si estende su una superficie di circa 16000 mq e comprende:
- l'Orto Generale(13000 mq) che raccoglie soprattutto piante esotiche;
- l'Orto Siculo (3000 mq) destinato alla coltivazione di specie spontanee siciliane. e se presso gli
orti botanici di più recente istituzione o di grande estensione si tende oggi alla ricostruzione dei
diversi ambienti naturali, la semplice esposizione di esemplari provenienti da ogni parte del globo
non ha, tuttavia, perduto il suo valore storico e didattico.
La più ricca collezione dell'Orto Botanico è certamente quella delle piante succulente, che annovera
migliaia di esemplari per la maggior parte coltivati all'aperto. Nell'Orto Generale si possono
osservare grandi esemplari arborei provenienti da ogni parte del globo, alcuni dei quali raggiungono
dimensioni notevoli, come
Phytolacca dioica
, dell'Argentina, con una circonferenza alla base di
circa 13 m; Di un certo interesse è la collezione di Palme che, seppure non vastissima, include oltre
cento esemplari, spesso di notevoli dimensioni, appartenenti a circa 40 diverse specie. La maggior