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Famiglia
Moraceae.
Sinonimi
Maclura aurantiaca Nutt.
Area d'origine
Stati Uniti centro-occidentali.
Etimologia
Il termine generico è dedicato al geologo e naturalista
americano Maclure. Il termine specifico allude ai grossi
frutti globosi, simili a pomi. Il nome comune 'Arancio
degli Osagi' deriva dalle tribù indiane degli 'Osages' le
quali usavano tigersi il viso in tempo di guerra con un
pigmento giallo estratto dalle radici di questa pianta.
Descrizione
Albero deciduo alto fino a 20 m con corteccia
solcata di colore arancione-scuro e ramificazioni espanse,
munite di rotonde spine ascellari. Le foglie sono alterne,
intere, ovate, appuntite, di colore verde chiaro, giallognole
in autunno. I fiori, unisessuali, su individui diversi (specie
dioica), sono piccoli e apetali, con calice a 4 lobi, riuniti in
vistose infiorescenze. I maschili, con 4 stami, sono
pedicellati e riuniti in brevi racemi penduli, i femminili, in densi capolini ascellari, hanno un ovario
uniloculare con stilo semplice e stimma filiforme e piumoso. I frutti sono piccole drupe aggregate in vistose
infruttescenze globose simili per volume e colore ad un'arancia, ma non commestibili.
Coltivazione
Pianta
abbastanza rustica, richiede esposizioni soleggiate e terreno di qualsiasi natura purché non eccessivamente
calcareo. Si moltiplica per seme in autunno oppure per talea.
Uso
Si coltiva come pianta ornamentale anche
per i frutti molto decorativi; i giovani esemplari vengono impiegati come pianta da siepe per i rami spinosi. In
passato questa pianta è stata usata saltuariamente in sostituzione del gelso per l'alimentazione del baco da seta.
Fornisce un legno abbastanza compatto e forte, pesante, flessibile e facile da lavorare, utilizzato soprattutto
nella fabbricazione di carrozze e, dalle tribù indiane, per la costruzione degli archi.
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Picciolo assente o più breve di 1 cm. Fiori grandi, con petali arancioni. Frutto liscio
Punica granatum L.
Famiglia
Punicaceae.
Area d'origine
Iran.
Etimologia
Il
termine generico deriva dal latino 'punicum' = cartaginese,
in quanto i Romani pensavano che la pianta provenisse dal
Nord Africa. Il termine specifico è il nome comune latino
della pianta e significa 'ricco di grani', per i numerosi semi
all'interno del frutto. Il nome della pietra preziosa 'granato'
deriva dal suo colore simile a quello dei semi di
melograno.
Descrizione
Arbusto cespuglioso o alberello
deciduo, alto fino a 6 m, densamente ramificato, con rami
spesso spinosi. Le foglie sono subopposte, lanceolato-
obovate, talora arrotondate all'apice, coriacee, di colore
verde brillante lucido. I fiori sono subsessili, solitari o
riuniti in gruppi di 3-5, tubulari, di colore rosso-arancio,
calice gamosepalo, imbutiforme, carnoso, verde-rossastro,
formato da 5-8 segmenti, persistente nel frutto. Il frutto,
detto balaustio, è una grossa bacca coriacea, sferica, coronata dai resti del calice, internamente suddivisa in
loculi rivestiti da una membrana giallastra, contenenti numerosi semi poliedrici rivestiti da un arillo angoloso,
trasparente e succoso che rappresenta la parte commestibile, di sapore dolce-acidulo.
Periodo di fioritura
Giugno e Luglio.
Periodo di fruttificazione
Fruttifica nei mesi invernali (Ottobre, Novembre e Dicembre).
Coltivazione
Resiste bene all'alta temperatura e alla siccità, tollera il freddo ma teme le gelate. Predilige
esposizioni soleggiate e si adatta a qualsiasi tipo di terreno. Sono note alcune varietà a fiori bianchi, screziati o
doppi, ed una varietà 'nana', alta fino a 2 m e coltivabile in vaso. Si moltiplica per seme in primavera o per
talea di legno semimaturo in estate.
Uso
Naturalizzata in gran parte della regione mediterranea, si coltiva
come pianta ornamentale per i fiori e per i frutti. L'arillo succoso che avvolge i semi è commestibile e viene
per lo più consumato direttamente oppure usato nella preparazione di uno sciroppo rinfrescante e diuretico
(granatina), gelatine e bevande fermentate. Dal pericarpo si estraggono tannini usati nella concia del cuoio e
per la produzione di inchiostro. La corteccia della radice, ricca di alcaloidi, acido digallico, acido
punicotannico, mucillagini, ossalato di calcio, amido, ecc., ha proprietà tenifughe. Raccolta preferibilmente in
Ottobre e Novembre, nella medicina popolare veniva somministrata come decotto o estratto fluido.
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Foglie con picciolo non alato o con ala strettissima
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Foglie con picciolo ampiamente alato
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Frutti gialli a maturità. Stami in numero superiore a 5 volte i petali
Citrus limon (L.) Burm.f.