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Piante con fusti carnosi
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Piante con fusti legnosi
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Pianta laticifera (pungendo il fusto esce un latice bianco)
Euphorbia resinifera Berg.
Famiglia
Euphorbiaceae.
Area d'origine
Marocco.
Etimologia
Secondo Plinio il termine generico fu dato da Dioscoride in onore
di Euphorbio, medico di Giuba re della Numidia e Mauritania,
scopritore di questa pianta. Il termine specifico significa
'portatrice di resina' e si riferisce a una gommo-resina prodotta
dalla pianta e utilizzata in farmacia.
Descrizione
Arbusto molto
ramificato sin dalla base, che forma grandi cespugli
rotondeggianti, alti oltre 1 m nei luoghi di origine. I rami sono
eretti, eguali tra loro, di colore verde glauco, con solchi poco
profondi e spine brevi. La crescita è continua anche durante la
fioritura. Foglie assenti. I fiori sono riuniti in infiorescenze a
ciazio, di colore giallo dorato.
Periodo di fioritura
Fiorisce tra
Maggio e Luglio.
Coltivazione
Pianta di facile coltivazione;
essendo originaria delle alte montagne dell'Atlante marocchino,
sopporta bene le basse temperature, richiede, tuttavia, suolo ben
drenato. Si propaga facilmente per talea.
Uso
Raramente è
utilizzata come pianta ornamentale. La gommo-resina, estratta
per incisione dei fusti (euforbio), ha proprietà officinali; è
conosciuta da tempi remoti in numerose Farmacopee ufficiali di
diversi Paesi (Argentina, Belgio, Grecia, Francia, Germania,
Italia, Spagna, ecc.) come potente rubefacente e vescicatorio; in
passato veniva usata anche come purgante energico, ma la sua
alta tossicità ne sconsiglia decisamente l'uso.
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Piante non laticifere
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3
Fusti chiaramente appiattiti
Opuntia ficus-indica (L.) Mill.
Famiglia
Cactaceae.
Area d'origine
America tropicale,
naturalizzata in Messico, nelle regioni mediterranee e in
Sudafrica.
Etimologia
Il termine generico deriva dal greco
'opóeis-opoentos' = succoso, in riferimento all'abbondanza
di succhi. Il termine specifico allude ai frutti eduli e
all'origine americana (Indie occidentali) della pianta.
Descrizione
Pianta succulenta a portamento di solito
cespuglioso, ma che può raggiungere anche i 5 m di
altezza, con grandi articoli appiattiti, detti 'pale', ovali-
oblunghi, lunghi da 3 a 5 dm. Le areole sono piccole e
prive di spine ma con numerosi piccoli aculei (glochidi)
gialli che penetrano facilmente nella pelle ed essendo
provvisti di microscopici denti ricurvi si strappano con
difficoltà. Foglie assenti. I fiori, larghi 7-10 cm, sono di
colore giallo brillante. Il frutto è una bacca piriforme,
ombelicata all'apice, di colore variabile dal giallo al verde al rosso secondo le varietà. La polpa succosa
contiene moltissimi semi, piccoli e duri.
Periodo di fioritura
Fiorisce in tarda primavera.
Periodo di
fruttificazione
La fruttificazione avviene in Ottobre-Novembre.
Coltivazione
Esistono in coltivazione
diverse varietà come la var. 'asperma', con pochi semi piccolissimi, ma che produce frutti più piccoli, la var.
'serdina', a fruttificazione tardiva autunnale, ecc. La coltivazione richiede terreni sabbiosi o pietrosi
perfettamente drenati. In Sicilia è oggetto di coltura specializzata. Si moltiplica per talea dei cladodi (pale)
degli ultimi articoli.
Uso
È una pianta coltivata ampiamente per i frutti eduli; alcune forme sono ornamentali.
Questa pianta, una volta di limitato interesse, ha raggiunto oggi una certa importanza economica e viene
coltivata con tecniche specializzate. Il frutto, apprezzato soprattutto in Sicilia, viene anche largamente
esportato. I fiori contengono sostanze flavonoiche con proprietà antispasmodiche sul tratto intestinale e sulla
milza. Hanno anche proprietà diuretiche. Si preparano infusi di 2 g di fiori secchi in 100 ml di acqua in
ragione di 3-4 tazzine al giorno. Il succo dei cladodi, ricco di mucillagini, ha applicazione nei disturbi di
fegato e come idratante di pelli secche e facilmente irritabili. Si usa anche come cicatrizzante di ferite.
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Fusti cilindrico-angolosi
Cereus jamacaru DC.