42
almeno in Lombardia.
87
Rami penduli
Morus alba L. 'pendula'
Gelso bianco a rami penduli. - Varietà colturale di gelso
bianco con chioma espansa e rami penduli, utilizzata come
pianta ornamentale.
88
Foglie semplicemente dentate. Semi racchiusi in strutture simili a piccole pigne
Alnus cordata (Loisel.) Loisel.
Ontano napoletano, ontano cordato. - Il nome del genere è
quello utilizzato dagli antichi romani per indicare un
generico ontano; il nome specifico deriva da 'cor', cuore, e
si riferisce alla base della foglia a forma di cuore. E’ un
albero di media grandezza che può raggiungere i 15-20 m,
con scorza liscia e chioma non molto espansa. Le foglie
sono semplici, alterne, con faccia superiore lucida e faccia
inferiore più chiara e con ciuffi di peli giallastri all’angolo
della nervatura principale con quelle secondarie. Il frutto è
una specie di cono ovale, lungo dai 15 ai 30 mm, prima
verde, poi bruno; tra gli ontani questo è quello che ha i coni
più grandi. E’ un albero endemico, con distribuzione
limitata all’Italia meridionale, Sardegna e Corsica. La
specie può trovare utile impiego per il consolidamento di
zone umide e franose.
88
Foglie doppiamente dentate. Semi racchiusi in un guscio duro, avvolto da un tubo
erbaceo (nocciole)
Corylus avellana L.
Nocciolo. - Corylus è il nome della pianta già in uso presso
gli antichi romani, derivante dal greco antico 'koris', elmo,
riferito all’involucro del frutto. Il nocciolo è un arbusto che
raggiunge i 5-7 m, a foglie caduche, semplici, alterne,
tondeggianti, con margine doppiamente seghettato. La
pagina inferiore, più chiara di quella superiore, è ricoperta
da una fine peluria, mentre sul picciolo sono presenti dei
peli ghiandolari. I fiori si sviluppano l’anno precedente e
fioriscono a fine inverno; quelli maschili sono riuniti in
amenti di colore giallo generati in gruppi di 1-4, quelli
femminili assomigliano a una gemma da cui fuoriescono
degli stimmi rossastri. Il frutto, chiamato nocciola, è
avvolto da un involucro verdastro ed è molto appetito dagli
animali selvatici come ghiri, scoiattoli, topi, etc.
Ha un vasto areale, dall’Europa fino al Caucaso e all’Asia
Minore. In Italia è diffuso in tutte le regioni, soprattutto nei
boschi di latifoglie a clima mite ed abbastanza secco. E’
più volte citato da Virgilio, con la specifica indicazione
(nelle Georgiche) di non piantarlo tra le viti. Il nocciolo è
coltivato per la produzione del frutto, del quale si utilizza il
seme per il consumo alimentare, impiegato soprattutto
nell’industria dolciaria e oleifera. Se ne conoscono diverse
cultivar. Il legno, chiaro, compatto ed elastico, si presta
bene per lavori al tornio e per i cerchi delle botti. I rami di
un anno, lunghi, diritti e flessibili, sono adatti per lavori di