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intreccio.
89
Foglie con forte odore di alloro se sfregate tra le dita
Laurus nobilis L.
Alloro, lauro. - Il nome generico è quello utilizzato dagli
antichi romani; il nome specifico si riferisce all’uso
celebrativo della pianta presso greci e romani. E’ un
arbusto o un piccolo albero sempreverde che può
raggiungere i 20 m di altezza, con scorza molto liscia,
anche nelle piante adulte. Le foglie sono alterne, ellittiche,
coriacee, verdi scure e lucide di sopra, molto aromatiche se
stropicciate. I fiori sono giallastri, riuniti in fascetti,
separati per sesso su individui diversi. I frutti sono delle
drupe ovoidi, nere, lucide, simili a olive, molto appetite
dagli uccelli come i merli. L'alloro è originario della
regione mediterranea dove cresce in boschi umidi, ma si è
diffuso e spontaneizzato anche nella regione dei laghi
prealpini. Per gli antichi greci la pianta era sacra ad Apollo;
tra i romani si diffuse la consuetudine di cingere con i rami
di alloro il capo di poeti e condottieri vittoriosi. E’ citato
più volte da Virgilio che ne ricorda questi significati.
L’alloro è una pianta ancora molto importante, dai
molteplici usi: si presta bene come arbusto ornamentale,
soprattutto per realizzare siepi topiate, perchè molto
resistente alla potatura. Le foglie sono utilizzate per
aromatizzare carni e pesci, dai frutti si estrae un olio
impiegato in medicina, cosmesi e per la preparazione di
saponi.
89
Foglie non odorose
90
90
Base della foglia non simmetrica
91
90
Base della foglia simmetrica
96
91
Base delle foglie con 3 nervi principali
divergenti. Frutto carnoso
92
91
Base della foglia con un solo nervo principale.
Frutto secco
93
92
Foglie ruvide di sopra, densamente pelose di sotto, con dentelli di solito presenti sino
alla punta
Celtis australis L. subsp. australis
Bagolaro. - Il nome italiano deriva da ‘bagola’, termine
dialettale del nord-Italia che significa ‘manico’; è noto
anche come ‘spaccasassi’ per il suo forte apparato radicale;
il nome generico, di origine greca, indicava un albero non
ben identificato. Il bagolaro raggiunge i 25 m; il tronco si
presenta diritto e costoluto negli esemplari sviluppati, con
scorza liscia e omogenea di colore grigiastro, che tende a
fessurarsi negli esemplari più longevi. E’ una pianta a
foglie caduche, alterne, con margine seghettato,
leggermente asimmetriche, di color verde intenso e ruvide
di sopra, più chiare, verdi-grigiastre e con una fine peluria
di sotto. Il frutto è una drupa verde-giallastra del diametro
di 9-12 mm che tende a diventare violaceo-nerastra a
maturità, molto appetita dagli uccelli come gli storni. Il
bagolaro è originario dell’Europa meridionale, dell’Asia
occidentale e dell’Africa settentrionale. E’ molto utilizzato
nei parchi cittadini e nelle alberature stradali per la
rusticità, la resistenza all’inquinamento e la longevità,
anche se il forte e superficiale apparato radicale tende a
rompere i marciapiedi ed il manto stradale. Il legno del
bagolaro è chiaro, molto resistente ed elastico; è impiegato
in falegnameria e lavori al tornio ed è anche un ottimo