Il gelso bianco, originario dell'Asia orientale, è stato introdotto in Europa probabilmente nel XII secolo per l'allevamento del baco da seta che lo preferisce al gelso nero. La presenza in Italia è documentata dal 1434. È ampiamente coltivato nella zona submediterranea, ed è segnalato come specie avventizia in quasi tutta Italia. Sull'Isola dell'Asinara è coltivata; è presente ad esempio presso Cala d'Oliva in località 'Murichessa' (Bocchieri, 1988) e a Fornelli all'ingresso e all'interno del cortile del carcere di massima sicurezza. I frutti sono commestibili, anche se quasi mai appaiono sul mercato a causa della difficoltà di conservazione. Il nome generico è quello utilizzato dagli antichi Romani per indicare il gelso nero, pianta da loro già conosciuta perché originaria dell'Asia Minore; deriva a sua volta dal greco antico 'meros' (parte), in riferimento all'infruttescenza formata da tanti piccoli frutti con involucro carnoso; il nome specifico deriva dal latino 'albus' (bianco) e si riferisce sempre ai frutti ma questa volta al loro colore prevalente (esistono anche forme a frutti rosa o violetti, che possono generare confusione col gelso nero). Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.

Nome italiano: Ceusa (Sicilia), Ceuse (Abruzzi, Larino), Ceusu biancu (Sicilia), Ceusu jancu (Calabria), Ceuze (Abruzzi, Larino), Ceuzo (Basilicata), Ceuzu (Calabria), Cevese (Abruzzi, Larino), Ceveze bianco (Basilicata), Cevoza bianca (Campania, Napoli), Cevuzu (Calabria, Cosenza), Cievizo ghianco (Abruzzi, Larino), Cievozo (Campania, Napoli), Cioezo bianco (Campania, Ischia), Ciuzu (Calabria, Cosenza), Gels (Lombardia, Brescia), Gelso (Toscana), Gelso bianco (Toscana), Gelso bianco (Italia), Gelso comune (Italia), Gelso moro (Toscana), Gelso romano (Toscana), Gessa bianca (Sardegna), i frutti sono chiamati: Mori (Liguria, Chiavari), Mor (Emilia-Romagna, Reggio), Mora morajola [il frutto] (Toscana), Morar (Friuli), Morar (Veneto, Verona), Moraresse (Friuli), Morè (Piemonte), More de saussa (Liguria, Valle d'Arroscia), Morer (Veneto, Treviso), Moro bianco (Italia), Moro bianco (Toscana), Moron (Emilia-Romagna, Piacenza), Moron (Lombardia, Como), Morr (Emilia-Romagna, Romagna), Moun (Liguria, Chiavari), Mu (Liguria, Sella), Mui (Liguria, Sella), Muie (Liguria, Chiavari), Muin (Liguria, Chiavari), Mur (Lombardia, Brescia), Mur (Emilia-Romagna, Reggio), Mura bianca (Sardegna), Mura gessa (Sardegna), Muraghessa (Sardegna), Murighessa bianca (Sardegna), Murun (Liguria, Genova), Pansutì (Liguria, Genova), Sassiè (Liguria, Mentone), Saussa (Liguria, Valle d'Arroscia), Seausa gianca (Liguria, Porto Maurizio), Secameno (Calabria, Bova), Sersa (Liguria, Genova), Zels (Emilia-Romagna, Romagna), Zels bianch (Emilia-Romagna, Romagna).