Il gisquiamo bianco è una specie di origine mediterranea presente in quasi tutte le regioni d’Italia. Sull'Isola dell'Asinara non è molto diffusa; è presente a Cala d'Oliva, alla base di vecchi muri e in qualche roccia tafonata di Nibari Brugiadi (Bocchieri, 1988). Cresce in ambienti aridi disturbati, su muri, macerie e ruderi, dal livello del mare a 800 m circa, con optimum nella fascia mediterranea. La pianta è velenosa: contiene scopolamina e hyoscyamina, alcaloidi che impediscono l'interazione tra l'acetilcolina e i recettori muscarinici provocando sonnolenza, allucinazioni, tachicardia, vomito e, a dosi eccessive, coma e morte; gli utilizzi a scopo medicinale, ormai in disuso, prevedevano effetti sedativi e antispasmodici efficaci nella cura dell'asma. Il nome generico deriva dal greco 'kyoskyamos', composto di 'kys-kyos' (maiale), e 'kyamos' (fava), perché i maiali possono mangiare questa pianta senza alcun danno; il nome specifico si riferisce ai fiori di colore più chiaro rispetto a quelli di H. niger. Forma biologica: terofita scaposa/ emicriptofita bienne (camefita fruticosa). Periodo di fioritura: maggio-agosto.

Nome italiano: Alterco (Toscana, Siena), Buoglie (Basilicata, Potenza), Cannecchiara (Campania, Napoli), Cannicchiara (Campania, Napoli), Cannocchiale (Campania, Napoli), Carongella (Basilicata, Potenza), Cassilagine (Toscana, Siena), Catascia (Sicilia), Dente cavallino (Toscana, Pisa, Poggibonsi), Denti cavaddini (Sicilia), Disturbio (Toscana, Siena), Erba da piaghe (Toscana, Val di Chiana), Erba de S. Maria (Sardegna, Sassari), Erba della Madonna (Veneto, Venezia), Erba grassa (Calabria), Erba S. Polonia (Lombardia, Brescia), Erva della catascia (Sicilia), Erva grasciudda (Sicilia), Erva grassa (Sicilia), Erva grassudda (Sicilia, Etna), Erva rassudda (Sicilia, Modica), Folla de opus (Sardegna, Cagliari), Gisquiamo bianco (Italia), Giuschiama (Liguria, Nizza), Giusquiamo bianco (Toscana, Siena), Iosciamo (Sardegna), Iosciamo (Puglia, Lecce), Iosciamo (Toscana, Siena), Jusquiamo (Toscana, Siena), Mututturu (Sardegna, Bova), Occhio di gatto (Toscana, Siena), Sciamo (Puglia, Lecce), Simenza d'auricci (Sicilia, Avola), Simprineigna (Liguria, Porto Maurizio), Sucamele (Puglia, Barletta), Sugamele (Puglia, Lecce), Suzzamele (Sardegna), Tabacco selvatico (Campania, Ischia).