L’ortica minore è una specie a distribuzione originariamente eurasiatica oggi divenuta subcosmopolita, presente in tutta Italia ma con ampie lacune soprattutto al Nord. Nella nostra regione è oggi nota solo per alcune stazioni di montagna ed è forse estinta in quelle di pianura per l'impiego di erbicidi; per il Carso ci sono poche segnalazioni storiche non confermate di recente, tra cui una presso Bagnoli della Rosandra; in Val Rosandra è probabilmente estinta. Cresce in ambienti ruderali fortemente eutrofizzati, presso le case e le malghe, dal livello del mare ai 1500 m circa (raramente fino ai 2050 m). Le foglie sono commestibili previa cottura. Il nome generico e quello specifico derivano dal latino 'urere' (bruciare). Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-novembre, sulle Alpi solo luglio-agosto, al Sud ottobre-aprile.

Nome italiano: Ardica (Campania), Ardica (Calabria), Ardica fimminedda (Sicilia, Etna), Ardiculedda fimminedda (Sicilia), Lardica (Campania), Ortica minore (Italia), Ortica piccola (Toscana), Ortica pungentissima (Toscana), Ortiga (Emilia-Romagna), Ortiga greca (Liguria, Ponti di Nava), Ortighela (Lombardia, Brescia), Pitiga pitiga (Sardegna), Rogna (Liguria, Bordighera), Ultiga masciu (Sardegna), Urtia (Piemonte), Urtia arrabià (Piemonte, Agliano), Urtia canina (Piemonte), Urtia greca (Piemonte), Urtica minore (Toscana), Urtiga (Emilia-Romagna), Urtio greo (Piemonte, Val S. Martino).