Area di studio

CENNI STORICI

L’Orto Botanico "Selva di Gallignano" dell'Università Politecnica delle Marche è stato istituito con decreto rettorale n. 1486 del 04/09/2000, su un terreno agricolo di proprietà del Comune di Ancona, dato in uso all'Università. Nell'atto viene specificata l'obbligatorietà di utilizzare tale proprietà, di oltre 100 ha, per la realizzazione dell'Orto Botanico e per l'Azienda Agraria Didattico-Sperimentale, da gestire mediante le tecniche dell'agricoltura biologica.
Il terreno si sviluppa nel territorio di Gallignano, piccola frazione del comune di Ancona, e comprende campi e zone boscate tra cui la "Selva di Gallignano", uno dei pochi lembi relitti di vegetazione forestale autoctona ancora presenti nella parte collinare subcostiera delle Marche.
La Selva è considerata "area floristica protetta" ai sensi della L.R.52/74 ed è riconosciuta come "emergenza botanico-vegetazionale di eccezionale interesse" dal Piano Paesistico Ambientale Regionale. Inoltre dal 1998 è "Oasi faunistico-venatoria" della Provincia su segnalazione del Comune di Ancona.


Fig. 1 – Pianta del perimetro dell'Orto Botanico "Selva di Gallignano"


STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE

L'Orto Botanico è un Centro di Ricerca per la conservazione della Biodiversità Floristica e Vegetazionale, particolarmente dedicato ai territori anfiadriatici, e Centro di didattica e di divulgazione della cultura ambientale (CEA). Esso si sviluppa per circa 15 ha dei quali 8,1 ha sono occupati dalla Selva di Gallignano. Presenta una struttura alquanto particolare nell'ambito del sistema degli Orti Botanici Italiani in quanto si sviluppa in base a concetti di tipo prevalentemente ecologico-vegetazionale che prendono origine dall'emergenza più importante rappresentata dalla Selva di Gallignano.


Fig. 2 - Cartello didattico che illustra gli itinerari, i sentieri percorribili, le aiuole tematiche e gli ambienti visitabili illustrati da numerosi cartelloni

Le aiuole dell'Orto Botanico "Selva di Gallignano", come accennato, sono state realizzate in base a concetti di tipo prevalentemente ecologico-vegetazionale, al fine di ricreare alcuni ambienti peculiari dell'area anfiadriatica. Tali aiuole sono rappresentate dalla Roccaglia mediterranea, gli ambienti di margine del bosco e l'area umida. Altre aiuole ospitano collezioni di specie officinali, di piante tintorie, di piante aromatiche, di erbe spontanee d’interesse alimentare, di Malvacee, di Liliacee e di Iridacee.


Fig. 3 - Ampia aiuola dedicata agli ambienti rocciosi e alla flora del Mediterraneo.

L'Orto Botanico "Selva di Gallignano" presenta inoltre un percorso sensoriale per ipovedenti che è stato realizzato con il contributo finanziario del Rotary Club di Ancona ed è situato nella zona retrostante la casa colonica che ospita la Banca del Germoplasma. Il percorso è costituito da una serie di aiuole in pietra, rialzate, per facilitare il contatto (tattile, olfattivo, gustativo) del visitatore con le piante coltivate. Ad ogni specie presente nelle aiuole è stato inoltre associato un cartellino identificativo realizzato anche in alfabeto braille.


Fig. 4 – Percorso sensoriale costituito da aiuole dedicate a specie aromatiche e officinali della flora adriatica allestito per essere utilizzato anche da ipovedenti grazie a cartellini in braille.


Fig. 5 – Banca del germoplasma con spazi dedicati alla didattica (piano terra) e alle attività di ricerca e conservazione dei semi (primo e secondo piano).


LA SELVA

È questa una delle poche testimonianze dell'antico paesaggio forestale, sopravvissuta alla storica deforestazione che ha riguardato l'intero settore collinare, pre-appenninico della regione. La Selva, nonostante la sua limitata estensione, presenta una notevole diversità floristica, con ben 335 entità considerando anche le aree seminaturali limitrofe. È costituita da ben 5 formazioni forestali: un bosco di Carpino nero e Orniello (Asparago acutifolii-Ostryetum carpinifoliae), una formazione di prebosco a Nocciolo (Roso sempervirentis-Coryletum avellanae), una vasta cerreta (Lonicero xylostei-Quercetum cerris), un raro bosco a Frassino meridionale (Rubio peregrinae-Fraxinetum oxycarpae) oltre ad un piccolo bosco a Quercia di Virgilio (Roso sempervirentis–Quercetum virgilianae). La Selva è visitabile mediante due percorsi didattici, corredati da poster.


Fig. 6 – Immagine della Selva di Gallignano e dell’omonimo fosso, in primo piano, che costituiscono due dei principali e suggestivi ambienti di origine naturale dell’Orto Botanico immersi nel paesaggio rurale delle colline anconetane che si affacciano sull’Adriatico.


LA FLORA DELLA SELVA E DELLE AREE SEMINATURALI LIMITROFE

La guida prende in considerazione le specie spontanee – arboree, arbustive ed erbacee – presenti all'interno del bosco e nelle aree semi-naturali adiacenti, compresa la siepe che costeggia il sentiero di accesso alle collezioni e al bosco e un piccolo corso d’acqua. Nel suo complesso, si compone di 340 taxa infragenerici. Le entità più significative, in quanto rare per la Regione Marche o di interesse fitogeografico, sono: Malus florentina, specie ad areale mediterraneo nord-orientale, rara e localizzata nelle Marche e nell’Italia centro-meridionale, nella Selva presente con pochi esemplari nella cerreta; Iris foetidissima sporadicamente presente nel sottobosco del frassineto e della cerreta; Fraxinus oxycarpa, specie dei boschi umidi e delle forre, piuttosto rara in tutto il suo areale italiano e molto localizzata nelle Marche, nella Selva costituisce un piccolo nucleo boschivo; Quercus crenata, specie di origine ibridogena, rara in Italia, nella Selva è presente con pochi esemplari nella cerreta; Carex olbiensis, specie steno-mediterranea occidentale, rara nel versante adriatico italiano dove è stata segnalata unicamente nelle Marche e in Veneto, nella Selva è stata rinvenuta solamente nella cerreta.
LE PRINCIPALI COLLEZIONI

Il Margine del Bosco
Nell’area immediatamente sottostante la Selva, sfruttando l’ombreggiamento prodotto dalla stessa, sono state realizzate aiuole per la coltivazione di felci e di altre specie nemorali tipiche del sottobosco, anche in area montana.


Fig. 7 - Aiuola dedicata alla vegetazione sciafila del sottobosco.

Roccaglia mediterranea
Una delle principali collezioni dell’Orto è rappresentata dalla roccaglia mediterranea che riproduce i principali aspetti della vegetazione mediterranea di tipo xerofitico, dalla gariga alla macchia. Realizzata utilizzando grossi massi calcarei disposti in modo da creare tasche di terreno e fenditure, ospita specie delle macchie termofile, di garighe, di praterie xerofitiche e delle rocce.

Ambiente Umido
Nella parte inferiore della vallecola che ospita le collezioni dell’Orto, in prossimità del fosso della Selva, è stato realizzato uno stagno artificiale che ricopre una superficie di circa 300 m2, all’interno del quale sono state messe a dimora, a scopo di conservazione e moltiplicazione, specie di zone acquatiche e palustri.


Fig. 8 - – Laghetto ricostruito con le tipiche fasce di vegetazione acquatica.

Percorso sensoriale per ipovedenti
Il percorso sensoriale per ipovedenti, realizzato con il contributo finanziario del Rotary Club di Ancona, è situato nella zona retrostante la casa colonica che ospita la Banca del Germoplasma. Il percorso è costituito da una serie di aiuole in pietra rialzate per facilitare il contatto (tattile – olfattivo – gustativo) del visitatore con le piante coltivate. Ad ogni specie presente nelle aiuole è stato inoltre associato un cartellino identificativo realizzato anche in alfabeto braille.

ATTIVITÀ E PROGETTI

L’Orto Botanico oltre a costituire un valido strumento di supporto alla didattica universitaria per lo studio naturalistico è, come già accennato, un Centro di Ricerca per la conservazione della Biodiversità Floristica e Vegetazionale e un Centro di didattica e di divulgazione della cultura ambientale (Centro di Esperienza della rete INFEA-Regione Marche). In tale veste organizza visite guidate e corsi per studenti e insegnanti. Promuove altresì attività volte alla sensibilizzazione del pubblico per la conservazione della natura e la gestione razionale dell’ambiente.
All’interno della struttura è presente anche la “Banca del Germoplasma per la conservazione delle specie anfiadriatiche”. La Banca del Germoplasma, che aderisce alla rete RIBES, in collaborazione con l’Orto Botanico svolge una preziosa attività nell’ambito della conservazione ex situ delle specie anfiadriatiche minacciate e hanno realizzato anche alcuni interventi di reintroduzione e rinaturalizzazione di ambienti degradati.

L’Orto Botanico è impegnato in progetti di reintroduzione e rafforzamento delle popolazioni in collaborazione con due parchi della provincia di Ancona, il Parco Regionale del Conero e il Parco Naturale Regionale “Gola della Rossa e di Frasassi”. Presso il primo ha realizzato la reintroduzione di Anthyllis barba-jovis e di Cladium mariscus e attualmente si occupa di un progetto di recupero ambientale dell’habitat del Rospo smeraldino; presso il secondo parco sta lavorando al rafforzamento delle popolazioni dell’endemica marchigiana Moehringia papulosa.

L’Orto Botanico ha avviato un progetto con il Parco Regionale del Conero e la Regione Marche per lo sviluppo di attività di recupero delle tradizioni popolari legate alle erbe spontanee di interesse alimentare e aromatico con particolare attenzione alle modalità di gestione ambientale degli ambienti erbosi non produttivi in collaborazione con aziende biologiche.

Sono stati inoltre sviluppati programmi di raccolta dati etnobotanici, attraverso la collaborazione con l’Accademia delle erbe spontanee, con sede a Monte San Pietrangeli (FM), in collaborazione con il Gruppo delle Botaniche applicate della Società Botanica Italiana e per mezzo di numerose tesi di ricerca.

L’Orto Botanico è attualmente impegnato nell’opera di rinaturalizzazione della porzione esausta della discarica di Moie di Maiolati Spontini (AN) per conto dell’azienda SOGENUS S.p.A. L’area occupata dalla discarica non è stata semplicemente recuperata ma trasformata in un centro di biodiversità attraverso la reintroduzione di specie arbustive e di erbacee autoctone, moltiplicate presso lo stesso Orto Botanico.

Tuttora in fase di attuazione anche una convenzione promossa dal Museo dei Colori Naturali “Delio Bischi” di Lamoli che prevede la riscoperta e la valorizzazione delle specie tintorie anticamente utilizzate in Italia per la produzione dei coloranti da usare nel settore tessile ed edile. Nell’ambito di questa convenzione, l’Orto Botanico si sta occupando del trattamento, dello studio e della moltiplicazione dei semi delle specie tintorie ed ha, a questo fine, realizzato presso la propria struttura alcune parcelle sperimentali che assolvono anche ad una rilevante funzione didattica.

Altro progetto recentemente avviato riguarda la realizzazione del bosco igrofilo lungo il Fosso della Selva di Gallignano, finanziato dalla Fondazione Cariverona. Il progetto costituisce l’avvio sperimentale del processo di costituzione della Rete Ecologica Comunale del Comune di Ancona mediante la ricostituzione di formazioni forestali ormai scomparse o divenute estremamente rare in tutto il territorio provinciale. Tale progettazione può costituire, in futuro, un modello di intervento da riprendere in successivi piani che portino al completamento del progetto pianificatorio di rete ecologica sia a livello Comunale che sovracomunale.

L’Orto Botanico ha pubblicato nel corso del 2011 il suo secondo Index seminum per mezzo del quale rende disponibili, per lo scambio con altri enti, i semi raccolti all’interno dello stesso orto e quelli reperiti durante le campagne di raccolta in campo.

Con lo scopo di promuovere la struttura e sensibilizzare la cittadinanza e le autorità riguardo le problematiche ambientali, l’Orto Botanico organizza attività quali manifestazioni, convegni e mostre fotografiche. Per queste attività si avvale della collaborazione dell’Associazione Culturale “I Trucioli” e il “Teatro della Quarta Luna” che realizzano visite guidate, spettacoli e laboratori didattici particolarmente indicati per i bambini della scuola primaria.

L’Orto Botanico ha pubblicato nel corso degli anni la collana “I Quaderni della Selva”, giunta all’ottavo volume scaricabili gratuitamente dal sito dell’Orto Botanico.


BIBLIOGRAFIA

Biondi E., Pinzi M., Bianchelli M. – La flora della Selva di Gallignano – Primo volume de “I Quaderni della Selva”. 2003
Biondi E. – La Selva di Gallignano, un percorso ricco di emozioni. 2003
Biondi E., Allegrezza M. – L’ambiente della Selva di Gallignano – Secondo volume de “I Quaderni della Selva”. 2004
Biondi E., Morbidoni M. – Biodiversità delle Marche – Terzo volume de “I Quaderni della Selva”. 2011
Biondi E., Taffetani F. – IL recupero di una discarica: da centro di raccolta rifiuti a “oasi della biodiversità”. Ottavo volume de “I Quaderni della Selva”. 2016
Biondi E., Galiè M., Bianchelli M., Morbidoni M. – Le collezioni in vivo dell’Orto Botanico “Selva di Gallignano” come strumento di divulgazione della cultura scientifica, con particolare attenzione alla didattica per scuole di ogni ordine e grado e per la cittadinanza. Incontro annuale Gruppo Orti Botanici e Giardini storici - Società Botanica Italiana 16 Aprile 2011, Reggia di Colorno, Colorno (Parma).
Biondi E., Bianchelli M., Galiè M., Morbidoni M. – Banca del Germoplasma per la conservazione ex-situ delle specie anfiadriatiche (Anfiadriatic species seed bank) – Studi Trentini di Scienze Naturali 88 (2010): 55-62. Museo Tridentino di Scienze Naturali, Trento.
Caneva G., Aliotta G.,Bandini-Mazzanti M., Bosi G., Camangi F., Consoli V., Forti G., Mercuri A.M., Puppi G., Ranfa A., Taffetani F., Tufano M., Guarrera P.M., 2013 - L'Etnobotanica per la conservazione della natura e della cultura dei popoli (Cap. 7). Edipuglia: 193-218.
Galiè M., Bianchelli M., Soriano P., Estrelles E., Biondi E. – Prove per il recupero del germoplasma di graminacee autoctone di praterie secondarie dell’Appennino calcareo. XX Congresso SItE – “Sapienza” Università di Roma. 27-30 Settembre 2010.
Galiè M., Bianchelli M., Soriano P., Estrelles E., Biondi E. – Conservative management of secondary grasslands of North-Central Apennines (Italy): recovery of autochthonous grasses germplasm. 34th Symposium of Eastern Alpine and Dinaric Society for Vegetation Ecology Camerino (Marches, central Italy), 24-28 May 2011.
Galiè M., Bianchelli M., Soriano P., Estrelles E., Biondi E. Studies for conservation and multiplication of autochthonous germplasm of some grasses of Central Apennines (Italy) secondary grasslands. Global Strategy for Plant Conservation, First International Symposium of the FIP – Valencia 13th-17th September 2011 – Botanical Garden, University of Valencia.
Morbidoni M., Estrelles E., Soriano P., Martinez-Solis I., Biondi E. – Effetti dei fattori ambientali sulla germinazione di Anthyllis barba-jovis L. Plant Biosystems, Vol. 142, No. 2, pp. 275 – 286. 2008.
Soriano P., Estrelles E., Bianchelli M., Galiè M. & Biondi E. – Conservation aspects for chasmophytic species: Phenological behavior and seed strategies of the Central Apennine threatened endemism Moehringia papulosa Bertol. Plant Biosystems. Plant Biosystem, in stampa.
Taffetani F., 2005 – Rugni, speragne crispigne. Piante spontanee negli usi e nelle tradizioni del territorio maceratese. Fondazione Carima. Macerata, 1-311.
Taffetani F. (a cura di) –Il Bosco Fantine. Un’area umida retrodunale di elevato valore naturalistico e ambientale nel Comune di Campomarino (CB). Quarto volume de “I Quaderni della Selva. 2014
Taffetani F. (a cura di), 2012 - Herbaria. Il grande libro degli erbari italiani. Per la ricerca tassonomica la conoscenza ambientale e la conservazione del patrimonio naturale. Società Botanica Italiana – Nardini Editore, Firenze; 1-814.
Taffetani F., Bagella S., Bruschi P., Caneva G., Donnini D., Nicoletti M., Picchi G., Savino E., Signorini M.A., Urso V., Camangi F., 2013 - Etnobotanica e prospettive di sviluppo agricolo e forestale (Cap. 8). Edipuglia: 219-256.
Teobaldelli A. – Le farfalle dell’Orto botanico “Selva di Gallignano”. Quinto volume de “I Quaderni della Selva. 2014
Taffetani F., Lucchetti L. – Le erbe spontanee come prodotto naturale dell’azienda agricola. Sesto volume de “I Quaderni della Selva”. 2015
Taffetani F., Lucchetti L. – Erbe spontanee e ricette del Conero. Settimo volume de “I Quaderni della Selva”. 2015