Placynthium nigrum Gray

1821
Sinonimi: Lecothecium corallinoides Trevis. (1851)
Località: Ad saxa et rupes.
Osservazioni: Quand’io per questo lichene proposi il genere Lecothecium ignorava che trent’anni prima il Gray aveva fondato sopra esso il suo Placynthium. Tutti i lichenologi sporisti ammisero il genere da me costituito, e ad eccezione di Massalongo il mio nome. Devo però pregarli affinchè, come seguirono così concordemente il mio esempio nel separare di genere questo lichene, seguano pure il mio esempio nell’abbandonare la mia denominazione Lecothecium. La legge di priorità dev’essere eguale per tutti, e chi la invoca ogni giorno a favore degli altri deve prima d’ogni altro sagrificare ad essa le proprie creazioni, né mai ricorrere, per tentare di far mantenere indebitamente un nome dato da sè, a sottigliezze puerili. Quanto al luogo che il Placynthium avrebbe ad occupare in una classificazione razionale, osserverò che in veruno de’ miei scritti ho riferito questo genere alle Collemacee, dalle quali anzi lo tenni sempre lontano, e che quindi in verun modo possono estendersi a me codeste parole a proposito del Placynthium nigrum pubblicate recentissimamente dal Principe de’ viventi lichenologhi, l’illustre Nylander (Prodr. lich. scand. suppl. p. 124-1866): «Inexperientia Massalongiana hanc Pannariam inter Collemaceos temerarie disjecit, quod errorem sistere manifestum probatus jam ea re, ut nullus Lichen Collemaceus habeat stratum hypothallinum discretum.»
Numero di catalogo: MSNVE-24890

Tutte le foto sono state scattate da Maria Zardini e sono di proprietà del Museo di Storia Naturale di Venezia. Vengono distribuite con licenza CC 4.0 BY.