Cladonia rangiferina α. vulgaris Schaer.
Spic. p. 38, Exs. n. 76. 77.
Località: Ad terram in sylvis Septem Communium.
Osservazioni: Intorno alla metà del secolo scorso, prima ancora della adozione della riforma Linneana, Hill (Hist. plant.) fondò due generi di licheni denominati Cladonia e Pyxidium, generi e denominazioni che lo Schreber (Gener. plant. II) ammise nel 1791. Tipo del genere Cladonia era il Lichen rangiferinus di Linneo; tipo del genere Pyxidium, comprendente i lichenes scyphiferi di Linneo, era il Lichen pyxidatus del sommo svedese. Nel 1789 Acharius (Lich. suec. prodr.) adottò questi due generi, all’uno dei quali conservò il nome Cladonia, all’altro assegnò la denominazione Scyphophorus, già per esso usata da Ventenat. Michaux (Flor. Bor. Amer. - 1803), De Candolle (Flor. Franc. - 1805), e qualche altro, seguirono l’esempio dato da Acharius nel Prodromus, ma il massimo numero degli scrittori venuti dappoi si accordarono nel riunire i due generi in un solo. Affatto recentemente Nylander (in Flora 1866. p. 179.) tornava a separare Scyphophorus da Cladonia, ma volle sventura che pei Scyphophorus conservasse il nome Cladonia, ed alle Cladonie di Schreber, di Acharius, di De Candolle, per le quali appunto era stato assegnato questo per esse sì tanto caratteristico nome Cladonia, imponesse la nuova denominazione Cladina. Quanto alla separazione di Cladonia da Cladina essa mi pare del tutto ragionevole, e non pochi generi universalmente ammessi non distano tra loro per caratteri di maggior valore, per esempio: Placodium da Lecanora. Quanto ai nomi non sembra potervi essere dubbio, sia per debito di giustizia verso i nostri predecessori, sia anche perchè già il più gran numero delle Cladonia di Nylander fu già in addietro riferito sotto la denominazione Scyphophorus.
Numero di catalogo: MSNVE-24869