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appiattiti tendenti a disporsi in piani verticali. I ‘fiori’, unisessuali, sono
presenti sulla stessa pianta, quelli maschili in piccoli coni rosso-
giallastri all’apice dei rametti, quelli femminili in strutture meno
appariscenti. I semi sono racchiusi in strobili ovali di 15-25 mm, dotati
di 6-8(-12) squame uncinate all’apice, prima di colore verde-azzurro,
poi bruno-rossastre.
Etimologia:
il vecchio nome generico (Thuja)
deriva dal greco ‘thyon’, ‘albero odoroso’, facendo riferimento alla
resina un tempo bruciata al posto dell’incenso per riti religiosi. Il nuovo
nome generico in greci significa ‘a rami appiattiti’. Il nome specifico
allude all’area d’origine della pianta rispetto all’Europa, l’oriente.
Parchi:
Arcobaleno.
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Albero. Squame delle pigne lisce senza strutture uncinate
Calocedrus decurrens (Torrey) Florin
Origine:
originario dell’America Nord-occidentale (dalle montagne
della Baja California all’Oregon), introdotto in Italia a partire almeno
dal 1865.
Usi e curiosità:
questa pianta è stata introdotta
essenzialmente come pianta ornamentale, anche a causa della sua
relativa resistenza alla siccità. Nei luoghi d’origine il legno, tenero e
senza la tendenza a formare schegge, è utilizzato per la costruzione di
matite.
Descrizione:
albero alto fino a 30-40 m con tronco colonnare e
scorza desquamantesi in lunghe striscie verticali. Foglie persistenti,
squamiformi, opposte, di colore verde intenso. Le infiorescenze sono
molto piccole, quelle maschili di colore giallo, quelle femminili
verdastre. I semi sono rinchiusi in piccole pigne legnose ovali giallo-
marroni, liscie, lunghe circa 2.5 cm.
Etimologia:
il nome generico è
dato dall’unione del termine greco ‘kalòs’, ‘bello’ e quello latino
‘cedrus’, che designava una conifera. Il nome specifico allude alle
foglie decorrenti sui rametti.
Parchi:
Bologna.
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Foglie appiattite
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Foglie non appiattite
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Arbusto. Foglie con forte odore di rosmarino. Fiori con petali
Rosmarinus officinalis L.
Origine:
il rosmarino è un tipico arbusto delle garighe mediterranee su
substrati calcarei, presente allo stato spontaneo in tutta l’Italia
mediterranea e coltivato ampiamente altrove.
Usi e curiosità:
coltivato
sin da tempi antichissimi, viene oggi utilizzato come pianta aromatica
in cucina, come pianta ornamentale, come pianta medicinale (foglie e
olio essenziale); i fiori sono particolarmente melliferi. Da foglie e fiori
si ottengono un olio essenziale ed estratti utilizzati in profumeria e
cosmesi, in liquoreria e in farmacia.
Descrizione:
arbusto alto 0,5-3 m,
con foglie lineari-lanceolate, persistenti, coriacee, opposte, lunghe 2-3
cm e larghe 2-3 mm, verdi scure di sopra, bianco-pelose di sotto, a
margine intero e revoluto. I fiori, disposti in verticillastri all’ascella
delle foglie, sono ermafroditi, a simmetria bilaterale, con corolla
bilabiata di colore azzurro (raramente bianco), 2 stami fertili più lunghi
della corolla ed uno stimma bifido. I frutti sono 4 nucule oblunghe
disposte a croce (tetrachenio).
Etimologia:
il nome generico ha
etimologia molto incerta, secondo alcuni deriva da ‘rhops’, ‘arbusto’ e
‘myrinos’, ‘aromatico’, col significato complessivo di ‘arbusto
aromatico’. Il nome specifico, ‘officinalis’ (medicinale) allude alle
proprietà medicamentose della pianta.
Parchi:
Basilisco.
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Albero. Foglie senza odore di rosmarino. Fiori senza
petali
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Foglie disposte in 2 ranghi opposti sui rami, senza strisce chiare di sotto. Con un
singolo seme circondato da un coppa carnosa rossa
Taxus baccata L.