Page 13 - Belluno

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Origine:
originaria del Giappone e della Cina, fu introdotta in Europa
nel 1844.
Usi e curiosità:
in Europa è utilizzata come pianta
ornamentale. In Giappone, conosciuta con il nome ‘sugi’, è una pianta
di notevole interesse forestale. Il legno profumato, leggero, di colore
rosa-rossastro, tenero, omogeneo e molto durevole, è resistente ai
marciumi e ai processi di decomposizione e viene utilizzato sia per la
fabbricazione di mobili che - in Giappone - per le costruzioni in legno e
per pannelli divisori all'interno delle abitazioni. Può vivere oltre i 200
anni.
Descrizione:
albero sempreverde piuttosto alto (50-60 metri) con
tronco dritto e nodoso. Ha foglie aghiformi, persistenti per 5 anni, verdi
brillanti, più bronzee in inverno (per protezione). È una pianta monoica
con ‘fiori’ maschili riuniti in amenti ovali e ‘fiori’ femminili in
glomeruli sferici. I semi sono racchiusi in strobili globosi che ricordano
quelli del Cipresso, dotati di scaglie spinose all'apice.
Etimologia:
il
nome generico deriva dal greco ‘kryptos’, ‘nascosto’ e ‘meros’, ‘parte’,
alludendo alla difficoltà di distinguere fra loro le diverse parti del fiore.
Il nome specifico richiama uno dei luoghi di origine, il Giappone.
Parchi:
Bologna.
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Aghi di colore verde-blu. Coni cilindrici
Picea pungens Engelm.
Origine:
vive sulle montagne della parte occidentale del Nord
America; fu introdotto in Europa verso la metà dell’Ottocento per le
sue notevoli qualità ornamentali.
Usi e curiosità:
in Italia viene
sfruttato come specie ornamentale; nella zone d’origine ha invece
importanza per la produzione di legname. Per sopportare la carenza
d’acqua (vive in terreni piuttosto aridi), le foglie sono ricoperte da una
sostanza cerosa ed impermeabile (pruina) che impedisce l’eccessiva
evaporazione. Gli aghi, se stropicciati, emettono un odore gradevole.
Sopporta le potature e resiste all’inquinamento urbano, soprattutto
all’anidride solforosa. Può vivere diversi secoli.
Descrizione:
albero
alto sino 30 m, con tronco eretto e rami orizzontali. Le foglie,
persistenti, sono aghiformi, rigide, pungenti, a sezione rombica, lunghe
fino a 3 cm, spesso di colore verde-azzurro. Ha ‘fiori’ unisessuali,
entrambi presenti sullo stesso individuo in strutture allungate: quelle
maschili sono coni ovoidali di circa 20 mm di colore rossiccio, quelle
femminili sono coni terminali di 30-40 mm. I semi sono racchiusi in
pigne legnose, pendule, lunghe 4-10 cm, prima di color verde-rossastro,
poi brune e lucide.
Etimologia:
il nome generico deriva dal latino
‘pix’, ‘resina’ o ‘pece’, prodotta in gran quantità da questi alberi. Il
nome specifico allude all’apice pungente delle foglie.
Parchi:
Bologna.
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Aghi raggruppati su piccoli rami laterali
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Aghi disposti in gruppi di 2
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Aghi verdi, lunghi 2-3 cm. Rami giovani teneri e penduli
Cedrus deodara (Roxb. ex D. Don) G. Don
Origine:
originario della regione himalayana occidentale, dove vive tra
i 1000 e i 2800 m, fu introdotto in Europa a scopo ornamentale nel
1822.
Usi e curiosità:
il legno della forma selvatica, in Asia, è stato
usato per la costruzione di templi, idoli e oggetti sacri. Attualmente in
Italia è utilizzato solo a scopo ornamentale. Può vivere 150-200 anni.
Descrizione:
albero che raggiunge i 50 m d’altezza, con chioma
piramidale che diventa irregolare con l’invecchiamento. Le foglie,
persistenti e di colore verde scuro, sono aghi lunghi 3-5 cm, molli,
raccolti in gruppi di 15-20 su brachiblasti. È una pianta monoica, con
fiori maschili raccolti in spighe erette di colore giallo e fiori femminili
verdastri. I semi sono rinchiusi in grandi pigne erette, ovoidali, prima
violacee, poi bruno-verdastre.
Etimologia:
il nome generico deriva dal
termine greco ‘kédros’, che indicava una conifera non meglio
identificata. Il nome specifico deriva dal sanscritto ‘devodara’ che