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norma glabri, lunghi 30-50 mm e larghi 8-10(-15) mm, con un'ala
ristretta (1-2 mm) al margine dorsale. I semi (1-5 per legume) sono di
regola bruni.
Etimologia:
Il nome generico era già in uso ai tempi dei
Romani per identificare una pianta simile. Il nome specifico indica il
suo habitat generale, le Alpi.
Parchi:
Bologna.
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Pianta lianosa, rampicante
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Alberi o arbusti
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Foglie pennate
Wisteria sinensis (Sims) Sweet
Origine:
pianta nativa della Cina, introdotta in Europa e in Nord
America agli inizi del XIX secolo.
Usi e curiosità:
pianta molto
apprezzata dal punto di vista ornamentale per ornare pergoli e gazebo,
grazie alle cascate di fiori che vanno formandosi a fine inverno-inizio
primavera. Tutte la parti della pianta contengono un composto tossico
chiamato wisterina, che provoca problemi gastrointestinali come
nausea, diarrea e vomito.
Descrizione:
pianta rampicante lianosa che
può raggiungere i 20-30 m di lunghezza (mai rettilinea). Presenta foglie
alterne, decidue, composte da 7-13 foglioline ovato-allungate con apice
acuto. I fiori, ermafroditi e profumati, a simmetria bilaterale, hanno una
colorazione che varia in diverse sfumature di viola e sono raccolti in
grappoli pendenti. I frutti sono dei legumi appiattiti, pelosi, lunghi 5-10
cm, prima verdi poi bruni.
Etimologia:
Il nome generico è dedicato a
G. Wistar (1761-1818), studioso americano di Filadelfia, quello
specifico allude all’origine cinese della specie.
Parchi:
Bologna.
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Foglie palmate
Parthenocissus quinquefolia (L.) Planch.
Origine:
proviene dall’America centro-settentrionale, ne è
documentata la presenza in Italia dal 1642.
Usi e curiosità:
è utilizzata
a scopo ornamentale per coprire muri o pergolati. Si è naturalizzata così
bene da diventare invadente. I frutti contengono acido ossalico,
moderatamente tossico per l’uomo ma non per gli uccelli.
Descrizione:
liana rampicante lunga anche più di 20 m. Fusti con scorza bruno-
rossastra che si stacca con l'età. Foglie decidue, lungamente picciolate,
palmato-composte, con (3-)5 foglioline dentate, verdi in primavera-
estate e rosse in autunno. I fiori, con 5 brevi petali bianco-verdastri,
sono riuniti in infiorescenze ramificate più larghe che lunghe. I frutti
sono bacche bluastre o nerastre, larghe 4-7 mm, con 1-2 semi.
Etimologia:
il nome generico deriva dalle parole greche ‘parthenos’,
‘vergine’ e ‘kissos’, ‘edera’, significa quindi ‘edera vergine’. Il nome
specifico allude alle foglie composte con 5 foglioline.
Parchi:
Bologna.
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Foglie da 2- a 4-volte pennate
Nandina domestica Thunb.
Origine:
originaria dell’Asia orientale - dall’Himalaya al Giappone -
ove era coltivata da secoli a scopo ornamentale; introdotta in Europa da
William Kerr (?-1814), un ‘cacciatore di piante’ scozzese che la spedì a
Londra da Canton nel 1804.
Usi e curiosità:
oggi è una comunissima
pianta ornamentale in giardini pubblici e privati, nonostante il fatto che
tutta la pianta contenga acido idrocianico ed i frutti alcaloidi quali la
nantenina, che la rendono tossica per l’uomo ma non per gli uccelli che
ne disperdono i semi.
Descrizione:
arbusto alto fino a 2 m (di solito
molto meno). Foglie sempreverdi, opposte, lunghe 50–100 cm, 2-3
pennato-composte con foglioline lunghe 4–11 cm e larghe 1.5–3 cm; le
foglie giovani in primavera sono fortemente arrossate, così come quelle
vecchie in autunno. I fiori sono piccoli, ermafroditi, bianchi, disposti in
racemi piramidali. Il frutto è una bacca rossa a maturità, larga 5–10
mm, maturante in autunno e spesso persistente durante l’inverno.
Etimologia:
il nome generico deriva dal giapponese ‘nan-ten’, che