Page 43 - Belluno

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conica dei frutti.
Parchi:
Basilisco.
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Foglie opache, pelose sotto almeno da giovani. Antere biancastre. Stili fusi alla base.
Frutto una mela
Malus domestica (Borkh.) Borkh.
Origine:
il melo, originario dell'Europa ed Asia occidentale per
ibridazione con altre specie, è coltivato in tutta Italia sino alla fascia
montana. Appare anche in forme inselvatichite che si avvicinano alla
specie selvatica M. sylvestris, da alcuni autori non considerata
veramente distinta.
Usi e curiosità:
è una delle piante da frutto più
coltivate e diffuse. La mela viene definita ‘falso frutto’ in quanto si
sviluppa dal ricettacolo, mentre il vero frutto sarebbe il torsolo, che si
forma dall’ovario.
Descrizione:
il melo è un piccolo albero deciduo di
5-12 metri di altezza, con una chioma densa ed espansa e apparato
radicale superficiale. Le foglie sono alterne e semplici, a lamina ovale,
con apice acuto e base arrotondata, lunghe 5-12 cm, larghe 3-6 cm,
glabre di sopra e pelose di sotto. Il picciolo è lungo 2-5 cm. I fiori sono
ermafroditi, di colore bianco-rosato esternamente e bianco
internamente. Hanno corolla composta da 5 petali e ovario infero. La
fioritura avviene in primavera, simultaneamente al germogliamento. Il
frutto, detto pomo, si forma per accrescimento del ricettacolo fiorale
insieme all'ovario ed è perciò un falso frutto; ha forma globosa ed è
largo in media 5-9 cm. Il frutto vero, derivato dall'accrescimento
dell'ovario è il torsolo, con pericarpo di 5 carpelli disposti come una
stella a cinque punte; ogni carpello contiene da uno a tre semi.
Etimologia:
il nome generico è quello già utilizzato dai romani, quello
specifico allude alla sua coltivazione presso le case.
Parchi:
Basilisco.
94
Foglie più brevi di 2 cm
Cotoneaster spp.
Origine:
il genere Cotoneaster include numerosissime specie
provenienti da diverse aree dell’emisfero settentrionale. Molte di esse
sono state soggette ad ibridazione con la creazione di numerosissimi
cultivar oggi ampiamente diffusi in parchi e giardini.
Usi e curiosità:
in
Italia esistono alcune specie spontanee di Cotoneaster, ma quelle
presenti in parchi e giardini derivano da specie quasi sempre importate
in Europa per uso ornamentale.
Descrizione:
cespuglio alto al massimo
1 m, con rami prostrati o ascendenti. Ha foglie sempreverdi di colore
verde scuro, molto piccole, semplici, alterne, di forma ovale con
margine intero ed apice acuto. I fiori, bianchi, sono piccoli e dotati di 5
petali liberi. I frutti sono dei piccoli pomi rossi.
Etimologia:
il nome
generico significa ‘simile al cotogno’.
Parchi:
Arcobaleno.
94
Foglie più lunghe di 2 cm
95
95
Foglie decidue, non coriacee
96
95
Foglie sempreverdi e coriacee
97
96
Foglie verdi
Fagus sylvatica L. subsp. sylvatica
Origine:
il faggio è un albero europeo che in Italia domina le foreste
della fascia montana dalle Alpi alla Sicilia (in Sardegna è presente solo
nei rimboschimenti artificiali). Ha sopravvissuto alle glaciazioni sulle
montagne dell’Europa meridionale, e successivamente si è esteso verso
nord sino alla Scandinavia meridionale.
Usi e curiosità:
è molto
importante come pianta forestale, ma viene spesso utilizzata anche
come pianta ornamentale nei parchi. Il legno, di color bianco-rosato, è
piuttosto duro e compatto; prende quindi impiego in falegnameria, per
lavori al tornio, compensati, botti, zoccoli e manici. I frutti sono
utilizzati come mangime per i suini. Può superare i 300 anni.
Descrizione:
Albero alto fino a 40 m, longevo, con tronco dritto e