Page 6 - Belluno

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margine intero, lunghe 4-10 cm; la pagina superiore è verde-scura,
quella inferiore è più chiara con peli più fitti. I fiori, ermafroditi, sono
gialli con 4 piccoli petali e si sviluppano prima delle foglie. I frutti sono
drupe ovali di colore prima verde poi rosso vivace a maturità.
Etimologia:
Il nome generico deriva dalla radice indoeuropea 'kar'
(duro), da cui anche il latino 'cornus' (corno), ed allude alla durezza del
legno; il nome specifico, che in latino significa 'maschile', quindi 'forte',
'robusto', fu usato per contrapporlo a Cornus sanguinea, chiamato da
Plinio 'Cornus femina'.
Parchi:
Arcobaleno, Bologna.
5
Petali più lunghi di 5 mm
Forsythia x intermedia Zab.
Origine:
il genere comprende circa 11 specie, quasi tutte originarie
dell’Asia sudorientale (una specie è presente anche in Europa
sudorientale). La Forsizia più diffusa a scopo ornamentale è un ibrido
ottenuto in Germania nel 1885 tra Forsythia suspensa (Thunb.) Vahl. e
F. viridissima Lindl., due arbusti originari della Cina e Giappone; è
presente in Italia dal 1915.
Usi e curiosità:
ha una splendida fioritura di
colore giallo che l’ha resa una delle specie arbustive più ricercate ad
uso ornamentale; ne esistono numerosi cultivar. È in grado di crescere
su suoli molto diversi e resiste bene ad insetti nocivi e
all’inquinamento.
Descrizione:
arbusto cespuglioso alto 2-3 m, con
rami a midollo cavo o lamellato. Ha foglie caduche, opposte, ovali o
ovato-allungate, acuminate e seghettate, lunghe 7-10 cm, che
compaiono dopo i fiori. Questi sono di colore giallo intenso, ed hanno 4
petali fusi tra loro alla base. I frutti sono capsule ovoidali formate da
due valve larghe 1.5 cm, che contengono numerosi semi alati.
Etimologia:
il nome generico è dedicato a W. Forsyth, botanico inglese
del XVIII secolo. Il nome specifico fa riferimento all’ibridazione tra le
due specie, col risultato di caratteristiche intermedie; la ‘x’ sta ad
indicare che si tratta di un ibrido.
Parchi:
Arcobaleno, Basilisco,
Bologna.
6
Petali rosa su entrambe le facce
7
6
Petali bianchi su almeno una faccia
9
7
Petali più di 5 (fiori doppi)
Prunus subhirtella Miq.
Origine:
originario del Giappone ma ivi assente allo stato spontaneo; è
probabilmente un ibrido tra Prunus incisa e P. spachiana, selezionato in
tempi antichi a scopo ornamentale.
Usi e curiosità:
albero ampiamente
usato a scopo ornamentale per le abbondanti fioriture e per il fatto che,
non producendo frutti, risulta particolarmente “pulito” per i parchi e
giardini. Ne esistono numerosissimi cultivar, molti dei quali di origine
giapponese.
Descrizione:
albero alto 5-10 m. Ha foglie caduche,
alterne, ovali-oblunghe con margine dentato, di colore verde brillante
che diviene cremisi in autunno. I fiori, molto profumati, sono formati
da 5 sepali saldati a tubo e da 5 a numerosi petali bianchi-rosati;
compaiono in primavera e sono raccolti in gruppi di 2-5. Spesso è
sterile e non presenta frutti; se presenti sono drupe simili a quelle del
ciliegio, ma di colore nero.
Etimologia:
il nome generico era già in uso
presso i Romani, quello specifico allude alla sparsa pelosità delle
foglie.
Parchi:
Arcobaleno, Bologna.
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Petali 5
8
8
Peduncoli fiorali più brevi di 5 mm
Prunus persica (L.) Batsch