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dal livello del mare ai 300 m circa. Tutte le parti della pianta contengono
elevate quantità di glicosidi cianogenetici ad azione tossica. Il nome
generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta; quello
specifico allude alle foglie che richiamano quelle dell'alloro e ai frutti che
richiamano le ciliegie. Forma biologica: fanerofita scaposa/fanerofita
cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie più strette di 5 cm
Prunus lusitanica L. subsp. hixa (Willd.) Franco
Specie originaria delle coste atlantiche europee e nordafricane, oggi è
ampiamente coltivata in parchi e giardini. I frutti sono tossici. Il nome
generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta; il nome
specifico allude alla Lusitania, l'odierno Portogallo.
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Base della foglia non simmetrica
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Base della foglia simmetrica
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Frutto secco, circondato da un'ala. Nervi delle foglie decorrenti direttamente nei denti
Ulmus minor Mill. subsp. minor
L'olmo comune è un albero dell'Europa meridionale presente con due
sottospecie in tutte le regioni d'Italia. La distribuzione regionale si estende
su quasi tutto il territorio, con lacune nelle Alpi Carniche nordoccidentali e
nelle Alpi Giulie nordorientali. Cresce in boschi e siepi su suoli argillosi,
ricchi in basi ed in composti azotati, da freschi a periodicamente sommersi,
dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Tende ad ibridarsi
facilmente con l'olmo montano. Il legno, bruno-marrone, è molto robusto,
duro e resistente a trazione e compressione; viene utilizzato per articoli
sportivi, sedie, pavimenti ecc. È anche molto resistente alla prolungata
immersione in acqua. In passato la scorza, ricca di tannini e sostanze
coloranti, veniva usata per tingere di giallo le lane e le conce speciali. Può
vivere circa 500 anni. Negli ultimi decenni gli olmi nostrani sono stati
colpiti da una grave malattia, la grafiosi, causata dal fungo ascomicete
Ceratocystis ulmi
; il micelio di questo fungo, veicolato da coleotteri
Scolitidi che scavano gallerie tra il legno e la corteccia, provoca la chiusura
dei vasi conduttori e quindi l'essiccazione della pianta. Il nome generico era
già in uso presso i Romani, quello specifico allude alla minore dimensione
delle foglie rispetto all'olmo montano. Forma biologica: fanerofita
cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-marzo.
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Frutto carnoso. Nervi delle foglie non decorrenti nei denti, formanti un reticolo
Celtis australis L. subsp. australis
Il bagolaro è un albero submediterraneo originario dell'Europa meridionale,
Asia occidentale ed Africa settentrionale, di antica introduzione ai limiti
settentrionali dell'areale, oggi coltivato un po' ovunque nei viali e nel verde
urbano, ma presente in tutta Italia anche allo stato subspontaneo in siepi e
boschetti presso gli abitati (come spesso avviene in Carso) al di sotto della
fascia montana. La distribuzione regionale si concentra nella parte
meridionale del territorio. È una specie frugale che si presta bene
all'utilizzo per il rimboschimento di pendii aridi; il fogliame è un ottimo
foraggio ed è una pianta mellifera. È ampiamente utilizzata nei parchi
cittadini e nelle alberature stradali per la rusticità, la resistenza
all'inquinamento e la longevità, anche se il forte e superficiale apparato
radicale tende a rompere i marciapiedi ed il manto stradale. Il legno, chiaro,
molto resistente ed elastico, è impiegato in falegnameria, per lavori al
tornio ed è un ottimo combustibile. In alcune aree del Mediterraneo con i