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L'edera è una specie mediterraneo-atlantica comune in tutta
Italia dal livello del mare sino alle faggete termofile della fascia
montana inferiore. Cresce in boschi e siepi, su muri, rocce ed
alberi, di cui raggiunge la chioma in siti umidi, formando
intrichi con
Clematis vitalba
ed altre liane. Mostra marcata
eterofillia, cioè la forma delle foglie dei rami vegetativi è molto
diversa da quella delle foglie dei rami fioriferi. È comunemente
coltivata come pianta ornamentale, come tappezzante di terreni
molto ombreggiati e per ricoprire muri o pergolati. Ne esistono
numerosissimi ibridi e cultivar che differiscono per la forma,
dimensioni e colore delle foglie (frequenti sono quelli a foglie
variegate). Sia i Greci che i Romani consideravano l'edera un
simbolo di forza vitale; questo per la sua longevità e perché si
tratta di una pianta sempreverde. I fiori, ricchi di nettare, sono
visitati da molte specie di insetti (es. api). La pianta è tossica
(saponine triterpeniche ed alcaloidi) se ingerita ed il contatto
con le foglie può originare reazioni fotoallergiche. Il nome
generico è assonante con 'hadaéreo' (io aderisco); quello
specifico in greco significa 'attorcigliamento', alludendo al
modo che ha la pianta di attorcigliarsi 'ad elica' ai suoi supporti.
Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura:
settembre-ottobre.
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Alberi o arbusti
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Foglie lobate
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Foglie non lobate
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Pianta con rami spinosi
Crataegus monogyna Jacq.
Il biancospino è un arbusto eurasiatico-sudeuropeo presente in
tutta Italia dal livello del mare alla fascia montana inferiore, con
optimum nella fascia submediterranea. È uno dei principali
costituenti di boscaglie, macchie e siepi, ed appare in tutti gli
stadi dinamici della vegetazione legnosa, su suoli da carbonatici
a debolmente acidi; colonizza persino le pietraie, sia pur con
esemplari rattrappiti e deformi. È una pianta ornamentale usata
per siepi e giardini, apprezzata per la fioritura prolungata e
profumata e anche per il colore vivace dei frutti che perdurano a
lungo. Le foglie e i frutti hanno proprietà officinali. Il nome
generico deriva dal greco 'kratos' (forza), antico nome comune
della pianta, quello specifico deriva dal greco 'mónos' (unico) e
'gyné' (femmina), per l'ovario monocarpellare. Forma biologica:
nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Piante non spinose
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Foglie penninervie, verdi di sotto
Quercus robur L. subsp. robur
La farnia è un albero dell'Europa centro-meridionale presente in
tutta l'Italia continentale con optimum nella fascia
submediterranea. Cresce in boschi planiziali, su terreni profondi
e molto freschi. Viene coltivata per rimboschimenti e per il
legname pregiato utilizzato per travi, costruzioni navali, mobili,
scale, parquet, etc. Con il termine 'rovere di Slavonia', il legno
di farnia è utilizzato per costruire doghe delle botti destinate
all’invecchiamento di vini pregiati e cognac. Un tempo le
ghiande erano largamente usate per l'alimentazione dei maiali.