Pagina 14 - Ceggia_book

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pioppo tremolo: l'incessante tremolio delle foglie è causato
dall'estremo appiattimento dei lunghi piccioli. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
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Foglie lucide almeno da giovani. Picciolo non fortemente appiattito
Populus nigra L.
Il pioppo nero è un albero eurasiatico-sudeuropeo presente in
tutta Italia dal livello del mare alla fascia montana inferiore;
viene spesso confuso con ibridi introdotti chiamati
Populus x
canadensis
. Cresce in stazioni umide ma spesso anche in luoghi
disturbati, su suoli da ghiaioso-sabbiosi a limoso-argillosi. Dal
legno si ottiene un'ottima pasta da carta; è impiegato inoltre
nella fabbricazione di fiammiferi, compensati e truciolati. Il
portamento maestoso lo rende adatto come pianta ornamentale.
La var.
italica
, il pioppo cipressino, è distinguibile per il
portamento slanciato e colonnare simile al cipresso. Il nome
generico, di etimologia incerta, era già in uso presso gli antichi
Romani, quello specifico allude alla corteccia più scura di
quella di altre specie congeneri. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie a base fortemente asimmetrica e mai cuoriforme
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Foglie a base simmetrica, oppure asimmetrica ma
fortemente cuoriforme
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Base delle foglie con 3 nervi principali divergenti. Frutto carnoso
Celtis australis L. subsp. australis
Il bagolaro è un albero submediterraneo, originario dell'Europa
meridionale, Asia occidentale ed Africa settentrionale, di antica
introduzione ai limiti settentrionali dell'areale, oggi coltivato un
po' ovunque nei viali e nel verde urbano, ma presente in tutta
Italia anche allo stato subspontaneo in siepi e boschetti presso
gli abitati al di sotto della fascia montana. È una specie frugale
che si presta bene all'utilizzo per il rimboschimento di pendii
aridi; il fogliame è un ottimo foraggio ed è una pianta mellifera.
È ampiamente utilizzato nei parchi cittadini e nelle alberature
stradali per la rusticità, la resistenza all'inquinamento e la
longevità, anche se il forte e superficiale apparato radicale tende
a rompere i marciapiedi ed il manto stradale. Il legno, chiaro,
molto resistente ed elastico, è impiegato in falegnameria, per
lavori al tornio ed è un ottimo combustibile. In alcune aree del
Mediterraneo con i noccioli delle drupe si costruivano rosari, da
cui il nome locale di 'albero dei rosari'. Altro nome con cui è
noto è 'spaccasassi', perché ha un apparato radicale molto forte
che gli permette di radicare anche in terreni particolarmente
sassosi. I frutti maturi sono commestibili. Il nome generico era
quello di un albero presso i Greci antichi, quello specifico in
latino significa 'meridionale'. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Base della foglia con un solo nervo principale. Frutto secco, alato
Ulmus glabra Huds.