19
40
Foglie almeno 4 volte più lunghe che larghe
Salix triandra L. subsp. triandra
Specie eurasiatico-sudeuropea presente con due sottospecie in
tutta l'Italia continentale, salvo che in Calabria (non ritrovata in
tempi recenti in Liguria), fino alla fascia montana inferiore.
Forma gli arbusteti pionieri più interni e quasi puri lungo corsi
d'acqua, su suoli da limoso- a sabbioso-argillosi
periodicamente inondati. Come tutti i salici, la scorza e le
foglie contengono il glicoside salicina, che li rende tossici per
molti animali, e da cui si ricava l'acido salicilico. I rami
giovani, soprattutto di piante capitozzate ad hoc, vengono
utilizzati come vimini per la costruzione di ceste, sedie, ecc. Il
nome generico, di antico uso, è di origine incerta: forse deriva
dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua); il nome specifico allude ai
fiori maschili con tre stami. Forma biologica: fanerofita
cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
40
Foglie meno di 4 volte più lunghe che larghe
41
41
Foglie fortemente pelose
Salix cinerea L.
Specie eurasiatica presente in tutta Italia, salvo che in Sicilia,
dal livello del mare ai 1000 m circa. Forma spesso popolamenti
quasi puri in arbusteti pionieri ai margini di fossi, stagni, laghi
e corsi d'acqua, su suoli da sabbiosi ad argillosi con umidità
stagnante, da neutri ad acidi. Come tutti i salici, la scorza e le
foglie contengono il glicoside salicina, che li rende tossici per
molti animali, e da cui si ricava l'acido salicilico. Il nome
generico, di antico uso, è di origine incerta: forse deriva dal
celtico 'sal lis' (presso l'acqua); il nome specifico allude alla
pelosità cenerina della foglie. Forma biologica: fanerofita
cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
41
Foglie glabre o quasi
42
42
Foglie ad apice acuto. Rami giovani non attaccaticci. Frutti alati, disposti in
infruttescenze simili a quelle del luppolo
Carpinus betulus L.
ll carpino bianco è un albero europeo-continentale presente in
tutta l'Italia continentale salvo che in Valle d'Aosta sino alla
fascia montana inferiore, con optimum nella fascia
submediterranea. Cresce in boschi maturi di latifoglie decidue,
su suoli argillosi profondi, molto freschi ed umiferi. Il legname
è di difficile lavorazione perché a fibre contorte, duro e tenace;
viene impiegato nella fabbricazione di arnesi sottoposti a
sforzo (manici, ruote dentate, denti di rastrello, ecc.). Il
carbone, un tempo, era impiegato in modo speciale per
preparare la 'polvere da schioppo'. Dalla corteccia si ricavano
principi tintori usati per colorare in giallo ed in bruno le sete, le
lane ed il cotone. Le foglie, sia fresche che secche, forniscono
un buon foraggio per ovini e suini. Viene anche utilizzato a
scopo ornamentale, soprattutto perché si presta alla formazione
di dense siepi. Il nome generico era già utilizzato dagli antichi
Romani; quello specifico allude alle foglie vagamente simili a
quelle della betulla. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: maggio-giugno.