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Nome comune:
sorbo alpino.
Morfologia:
arbusto
caducifoglio alto fino a 1,5 m, a corteccia bruno-scura con
lenticelle chiare. Foglie semplici, alterne, brevemente
picciolate; lamina glabra, ovato-ellittica, a margine
minutamente seghettato, lucida sulla pagina superiore e
pubescente inferiormente. Fiori di color rosa chiaro, riuniti in
corimbi. I frutti sono piccoli e rossi-aranciati a maturità.
Areale:
Europa.
Habitat:
brughiere subalpine, pietraie, pendii
rocciosi.
Presenza nel Parco:
poco comune.
233
Picciolo più lungo di 10 mm. Fiori e frutti non disposti
in corimbi
234
234 Foglie lucide di sopra. Antere rosse. Stili liberi (lente!). Frutto a forma di pera
Pyrus communis L.
Sinonimi:
incl.
P. pyraster
(L.) Baumg.
Nome comune:
Pero
selvatico, perastro.
Morfologia:
Albero alto fino a 10-20 m,
con rami induriti spinescenti all’apice. Foglie alterne a lamina
da rotondo-ovale a ellittica a ovale-lanceolata, con margine
intero. I fiori, con corolla di cinque petali bianchi lunghi 12-15
mm e sepali persistenti, sono raggruppati in corimbi. Il frutto è
piriforme, portato da un peduncolo largo 1,5-2,8 mm.
Areale:
Eurasiatico.
Habitat:
boschi di latifoglie e loro margini.
Presenza nel Parco:
comune.
Note:
la forma selvatica del pero
si rinviene nei boschi del Parco anche con individui di grandi
dimensioni, in particolare in Val Chiarino. La pianta veniva
risparmiata dal taglio e favorita poiché i frutti costituivano un
ricercato cibo per il bestiame domestico. In passato, i frutti
raccolti e lasciati ad ‘ammezzire’ sulla paglia venivano
consumati anche dagli uomini. Con il legno, pregiato e
ricercato, si realizzavano oggetti preziosi, in particolare le
statue lignee di santi e madonne. Il pero coltivato è diffuso
nelle campagne del Parco, specialmente sul versante aquilano e
teramano dei Monti della Laga e su quello pescarese del Gran
Sasso. Nei territori di Farindola e Capitignano sono state
censite ben undici diverse varietà.
234
Foglie opache di sopra. Antere biancastre. Stili saldati
alla base. Frutto a forma di mela
235
235 Foglie adulte chiaramente pelose di sotto. Frutto più largo di 4 cm
Malus pumila Mill.
Sinonimi:
M. domestica
Borkh., nom. illeg.
Nome
comune:
melo.
Morfologia:
piccolo albero deciduo di 5-12 m
di altezza, con una chioma densa ed espansa e apparato radicale
superficiale. Foglie alterne e semplici, a lamina ovale, con
apice acuto e base arrotondata, lunghe 5-12 cm, larghe 3-6 cm,
glabre di sopra e pelose di sotto. Il picciolo è lungo 2-5 cm. I
fiori sono ermafroditi, di colore bianco-rosato esternamente e
bianco internamente. Il frutto, detto pomo, si forma per
accrescimento del ricettacolo fiorale insieme all'ovario ed è
perciò un falso frutto; ha forma globosa, generalmente di 5-9
cm di diametro. Il frutto vero, derivato dall'accrescimento
dell'ovario è in realtà costituito dal torsolo. Il pericarpo
contiene cinque carpelli disposti come una stella a cinque
punte; ogni carpello contiene da uno a tre semi.
Areale:
originario dell’Asia occidentale.
Presenza nel Parco:
coltivato