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Foglie sempreverdi, coriacee, alterne. Fiori e frutti non disposti in infiorescenze
ombrelliformi
Ceratonia siliqua L.
Area d'origine:
Regione mediterranea.
Miti e leggende:
Nell'antichità i semi di
quest'albero sempreverde erano usati come
unità di misura, sono infatti tutti pressoché
uguali per dimensione e peso. Tale uso
sembra derivare dai Fenici che introdussero
la pianta in Sicilia e probabilmente anche
l'attuale termine arabo 'Khazzub' dal quale ha
origine il nome comune della pianta. In arabo
i semi del Carrubo venivano chiamati 'quirat',
da questo termine ha origine il nome italiano
'carati'; ancora oggi il carato è usato come
unità di peso dell'oro. Nella tradizione
cristiana il Carrubo è identificato con il Pane
di San Giovanni perché, secondo la leggenda,
Giovanni Battista si nutriva soltanto con i frutti di questa pianta, ritenendola albero lunare e di
conseguenza credendo che la sua evoluzione l'avrebbe resa solare, simbolo di Battesimo e Redenzione.
Una leggenda popolare, invece, lega il Carrubo a Guglielmo II di Sicilia detto 'il Buono'. Si racconta,
infatti, che, dopo essere salito al trono di Sicilia alla morte del padre, per riposare durante una battuta di
caccia nei boschi di Monreale (Palermo) si addormentò sotto un Carrubo. In sogno la Madonna gli rivelò
che nel luogo in cui stava riposando si trovava un immenso tesoro e chiese a Guglielmo di usarlo per
edificare un tempio. Al risveglio Guglielmo fece scavare ai piedi del Carrubo e, proprio come predetto
dal sogno, trovò una gran quantità di monete d'oro. Si dice che grazie a quelle monete fu realizzato il
Duomo di Monreale.
Etimologia:
Il termine generico deriva dal greco 'kerátion' = piccolo corno, per la forma ricurva e la
consistenza legnosa dei frutti; 'Kerateía' era il nome greco della pianta, 'keratía' quello del frutto. Il
termine specifico è il nome latino dei frutti.
17 Pianta laticifera (rompendo un picciolo esce un latice bianco)
Ficus carica L.
Area d'origine:
Medio Oriente.
Miti e leggende:
È una specie di origine
molto
antica,
come
testimoniano
i
ritrovamenti di fichi fossili in depositi terziari
e quaternari in Italia e in Francia. Le più
antiche notizie sulla coltivazione del fico
risalgono a periodi assai remoti: nella
piramide di Gizah sono state trovate
rappresentazioni grafiche raffiguranti la
raccolta dei fichi. Secondo la mitologia greca,
il titano Sykèus, per sottrarsi all'ira di Zeus, si
sarebbe rifugiato presso Gea, la madre terra.
Questa, per nasconderlo, avrebbe fatto
spuntare dal suo grembo l'albero di fico. Il
fico è stato uno dei primi alberi coltivati
dall'uomo, in Grecia era considerato albero sacro a Dionisio e, soprattutto, a Priapo, il dio della fecondità.
A Roma era considerato sacro a Marte il padre di Roma, Romolo e Remo sarebbero nati infatti
dall'unione di Marte con Rea Silvia, dopo che il dio della guerra aveva posseduto con la forza la giovane
vestale di Alba Longa. Plutarco narra, riguardo alle origini di Roma, che la cesta con Romolo e Remo,