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manifesterebbe senza gli affanni della vita quotidiana. Altro elemento utilizzato per spiegare la legge
fondamentale dell’insegnamento buddhista, la legge di simultaneità di causa ed effetto, è la particolarità
di questa pianta di sviluppare contemporaneamente il fiore (causa) ed il frutto (effetto). In India il fiore di
loto è un simbolo nazionale riportato, prima dell'unificazione, sulle bandiere di alcuni principati indiani e,
poi, sulla bandiera dell'indipendenza indiana.
Etimologia:
Il termine generico è il nome indigeno cingalese della pianta. Il termine specifico significa
'portatore di nucule' e allude ai frutti racchiusi nei vistosi ricettacoli.
5
Foglie assenti (ridotte a delle piccole guaine a livello dei nodi)
Ephedra fragilis Desf.
Area d'origine:
Regione mediterranea,
Arabia.
Miti e leggende:
Resti di Ephedra sono stati
rinvenuti in una tomba neolitica in Medio
Oriente e in antiche tombe iraniche risalenti a
migliaia di anni fa. L'uso medicinale
dell'Efedra in Cina risale a circa il 2800 a.C. I
monaci zen la usavano per incoraggiare la
calma e la concentrazione durante la
meditazione. Secondo una leggenda, alle
guardie del corpo di Gengis Khan, affinché
non si addormentassero, veniva dato un tè
d'Efedra. Anche i mormoni ne facevano uso,
da cui il nome Mormon Tea, bevuto al posto
del caffè e del tè nero da loro ritenute
bevande proibite.
Etimologia:
Il termine generico deriva dal greco 'Ephedros' pianta sarmentosa senza foglie. Il termine
specifico fa riferimento alla gracilità dei rametti.
5
Foglie presenti
6
6
Foglie aghiformi o squamiformi
7
6
Foglie non aghiformi né squamiformi
13
7
Foglie squamiformi
8
7
Foglie aghiformi
9
8
Rametti non appiattiti, rivolti in tutti i sensi. Pigne subsferiche
Cupressus sempervirens L.
Sinonimi:
Cupressus fastigiata
DC.;
Cupressus pyramidalis
Tarq.-Torr.
Area d'origine:
Mediterraneo orientale.
Miti e leggende:
Il Cipresso è un albero sempreverde il cui tronco levigato e la perenne presenza di
foglie verdi lo fanno apparire come 'sempre giovane', motivo per cui è stato considerato il simbolo
dell'immortalità. La mitologia offre due versioni differenti sulla sua origine. Secondo Ovidio, Ciparisso,
figlio di Telefo, durante una battuta di caccia confuse per una volpe il proprio cervo e così lo uccise.
Resosi conto dell'errore, Ciparisso, triste ed inconsolabile, chiese ad Apollo di poter piangere in eterno.
Apollo lo trasformò nell'albero che fu poi dedicato ai defunti: il cipresso. Un'altra leggenda vuole che
Eteocle e Polinice, figli di Edipo e di Giocasta, avendo mostrato una profonda malvagità nei confronti del
padre vennero maledetti. Edipo pregò gli dei affinché i figli si uccidessero a vicenda. Quando la
maledizione di Edipo si compì, le figlie di Eteocle, disperate per la morte del padre, si gettarono in uno
stagno, ma vennero salvate da Gea, la madre terra, che le trasformò in cipressi.